Corruzione per ottenere il trasferimento a Roma, indagata l’ex dirigente dell’ufficio scolastico di Latina

02/03/2021 di

C’è anche la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale della Calabria, la pontina Maria Rita Calvosa tra le 13 persone indagate, in stato di libertà, nell’inchiesta della Procura di Vibo Valentia che ha portato all’arresto di 10 persone, otto in carcere e due ai domiciliari, con l’accusa di falsi e corruzione nella pubblica amministrazione.

Maria Rita Calvosa, 59 anni di Latina, è alla guida dell’Ufficio scolastico regionale per la Calabria dal settembre del 2018, dopo essere stata per dieci anni responsabile dell’ambito territoriale di Latina.

LE ACCUSE. Sarebbe stato un vero e proprio patto corruttivo quello messo in atto da Maurizio Piscitelli, ispettore del Miur, Giovanni Carbone e la dirigente dell’Usr Calabria Maria Rita Calvosa. Ne sono certi gli investigatori dell’Arma e della Procura di Vibo che hanno documentato l’episodio. Carbone aveva partecipato nel novembre 2020 al concorso per ispettore del Miur riuscendo a piazzarsi al settimo posto non entrando nella cerchia dei tre vincitori. E pertanto si sarebbe rivolto a Piscitelli, componente della commissione giudicatrice, per fare in modo di scalare la graduatoria. Cosa che avvenne, tant’è che dal settimo arrivò al quarto posto. Ed è qui che, in base all’attività investigativa, entrerebbe in campo la Calvosa, presidente della stessa commissione.

«Piscitelli per aiutare Carbone ad acquisire la qualifica – sostengono gli inquirenti – ha tenuto una duplice condotta costituente reato: la prima, avente ad oggetto un abuso d’ufficio laddove ha aiutato Carbone a salire nella graduatoria e la seconda avendo corrotto Calvosa, con la promessa di un suo trasferimento verso Roma, per far acquisire il terzo posto in graduatoria a Carbone». In una intercettazione Piscitelli riferiva a Carbone l’esito del suo intervento: «Allora, innanzitutto siamo saliti dal settimo…perché io gli ho detto guarda è vergognoso considerando la persona. la statura, considerando il peso che ha nel mondo culturale, nel mondo della scuola, dell’istruzione».

Piscitelli, evidenzia poi che per tentare di far nominare ispettore Carbone debba portare «argomentazioni convincenti» per poter «stringere» una donna di cui non viene fatto il nome ma poi identificata in Maria Rita Calvosa: «Ora siamo rimasti che io per martedì le devo portare argomentazioni convincenti, però. Ho preso altro tempo Gianni, perché questi signori la devono stringere». Piscitelli aggiunge: «Allora lei sai cosa vuole? Lei vuole avere almeno una promessa che se ne va a Roma?». E rilevano gli inquirenti, dalle parole dell’ispettore del Miur emerge «un allarmante quadro di scambio di favori». Carbone, in qualità di partecipante al concorso, e «sfruttando anche i suoi legami di natura massonica, a sua volta “si relazionava, su indicazione del Piscitelli, con dirigenti centrali del Miur, al fine di fare ottenere alla Calvosa l’utilità consistente un ruolo dirigenziale a Roma”.