Il sindaco di Cori: “Facciamo chiarezza sull’arrivo dei 43 migranti, questa è la situazione”

Il sindaco di Cori Mauro De Lillis fa chiarezza in merito all’accoglienza dei migranti arrivati da Lampedusa:
“Sono stati giorni intensi – spiega il primo cittadino in un lungo post su Facebbok – trascorsi in prefettura per dirimere la destinazione dei 55 migranti provenienti da Lampedusa. Vi comunico ora gli accadimenti perché soltanto ora ci sono notizie certe. Se pur inizialmente si paventava l’idea di trasferire queste persone a Cori, la stessa era stata archiviata dalla Prefettura accogliendo le istanze del Comune di Cori.
Questo significa che il giorno del Consiglio Comunale il Comune di Cori non era più contemplato come metà di destinazione per l’ accoglienza dei suddetti migranti.
Se non ho riferito in Consiglio Comunale è per questo: Cori non era più luogo , ripeto, di destinazione.
Era stata individuata un’altra strada, e cioè quella di allestire un campo, presso la ex Rossi Sud , adeguato di tutte le misure igenico sanitarie , di sicurezza etc… tale da poter ospitare i migranti per 14 giorni (il tempo della quarantena) per poi procedere a tutte al rimpatrio degli stessi.
Al lavoro dell’allestimento del campo partecipa anche il Comune di Cori mettendo a disposizione i letti del Latium Festival.
Questa ipotesi nella giornata di ieri degenera , perché la maggior parte dei migranti, minorenni non accompagnati, notizia acquisita sempre nella giornata di ieri, avrebbe comportato delle misure di accoglienza non più sostenibili in un campo (anche ben allestito) , ma sarebbe stata necessaria una struttura.
Da qui è rientrata in campo l’ipotesi della struttura di Cori, che secondo le Istituzioni della Prefettura , Questura , Carabinieri ed Asl risulta la più idonea per accogliere e gestire in via temporanea i migranti e questo tipo di emergenza.
In primis, una struttura ritenuta la più idonea dalla Questura e dai Carabinieri in quanto avrebbe permesso loro un sistema di controllo più efficace e stringente. Il controllo sarebbe stato molto più difficoltoso se si fosse fatta la scelta di distribuire i migranti in più strutture ( di piccole dimensioni )sul territorio provinciale.
Il quadro in estrema sintesi è questo.
Ora gli 80 ragazzi che già erano presenti presso il Santuario della Madonna del Soccorso sono stati allocati presso altri Cas presenti sul territorio provinciale e sostituiti dai nuovi 43 migranti negativi al tampone.
I 43 migranti, negativi al tampone, presenti oggi nella struttura ricettiva del Santuario della Madonna del Soccorso saranno assistiti h 24 e tenuti sotto osservazione costante da parte della Asl e controllati h24 dalle forze dell’ordine , Polizia e Carabinieri. Non potranno assolutamente uscire dalla struttura per nessuna ragione al mondo.
Ora – conclude il sindaco – credo che la Politica della Provincia di Latina debba apprendere da questa esperienza che il tema dell’immigrazione non va sempre affrontato con l’emergenza. Gli sbarchi ci sono e ci saranno e pertanto il territorio Provinciale tutto deve attrezzarsi in modo strutturato ed organizzato ed evitare nel futuro di coinvolgere sempre le stesse le comunità che si sono sempre dimostrate vocate al valore dell’accoglienza”.