LA LETTERA L’anno scolastico che verrà e le domande di un’insegnante

20/06/2020 di

Pubblichiamo la lettera di un’insegnante di Latina con alcune riflessioni sul prossimo anno scolastico.

“L’alunna è affetta da autismo di grado severo e necessita di docente di sostegno e Aec. L’anno appena trascorso ha visto la bambina affrontare un nuovo inserimento nel mondo scolastico, frequentando la prima elementare e un percorso terapeutico presso
una nuova struttura sanitaria. La prima parte dell’anno ha mostrato l’arrivo di nuove conoscenze e un progressivo adattamento all’ambiente e alle figure di riferimento con risultati notevoli, processo che è andato fermandosi con l’improvviso lockdown e l’impossibilità della bimba di effettuare collegamenti costanti con il mondo scuola per problematiche familiari e legate alla propria patologia.

L’anno scolastico nel frattempo è finito, e ad oggi non è arrivata alcuna notizia riguardo agli aspetti organizzativi dell’anno 2020/2021.
Il Miur chiede di preparare una proposta di lavoro per l’anno che verrà. Sarebbe bello poter dare struttura e concretezza al mio lavoro, ma mi chiedo su quali basi fondare la mia proposta.

In un’aula polivalente con materiali dedicati, strutturerei pause ripetute di rinforzo al lavoro fatto… lo faccio già… ma l’aula polivalente e molto frequentata, è uno spazio riverniciato fai da te in cui ho raccolto materiali propri e regalati per offrire piccole pause al tempo scuola in aula, senza alcun supporto economico e logistico da parte dello Stato.

Uno spazio personale in aula per rendere delicata e personale la partecipazione dell’alunna. Ecco l’idea giusta… lo faccio già…. ma è un piccolo spazio di una piccola aula con un numero elevato di bimbi, in cui a proprie spese e con materiali di recupero si è allestito un angolo morbido e qualche gioco.

Attività laboratoriali in biblioteca… no, non si può… la biblioteca è chiusa da due anni per perdite mai riparate.
In palestra potremo giocare e muoverci in modo costruttivo, socializzando in piccoli gruppi…. peccato che d’inverno faccia troppo freddo e il riscaldamento sia rotto da molto tempo.

Non penso che la scuola sia fatta di risorse materiali, è sicuramente fatta da persone che ogni giorno si impegnano a proprie spese di tempo e soldi per far funzionare al meglio l’ambiente in cui lavorano e credono, ma avere un supporto materiale ed organizzativo non sarebbe fuor di luogo, anzi….

Adesso c’è grande attesa per come verrà strutturato il lavoro del prossimo anno e alla luce delle difficoltà attestate in questi mesi e alle non soluzioni fornite ad oggi mi chiedo come io possa essere all’altezza di un compito tanto complesso. Fornire una proposta lavorativa concreta senza sapere concretamente come si tornerà a scuola, con quali risorse umane e finanziarie inizierà il prossimo anno scolastico.

Mi si richiede progettazione quando il ministero non ha dato indicazioni nazionali operative di lavoro né nei mesi passati, né per i mesi che verranno. Io lavoro di progettazione ma avendo a che fare con materiale umano devo essere concreta ed avere dati concreti per progettare…

Dovrei basare la mia progettazione lavorativa su ipotetici scenari?

Cominciamo:
Ipotesi A – rientro il 1 settembre regolarmente senza cambiamento alcuno
Ipotesi B – rientro il 1 settembre con classi di 12 bambini a tempo pieno
Ipotesi C – rientro il 1 settembre con classi di 12 bambini a tempo ridotto
Ipotesi D – rientro il 1 settembre con classi regolari ma distanziamento fisico tra bambini
Ipotesi E – rientro il 1 settembre con classi regolari senza distanziamento fisico ma con mascherina
Ipotesi F – rientro il 1 settembre in parte in presenza ed in parte con DAD
Ipotesi G – rientro il 1 settembre con DAD
Ipotesi H – rientro il 15 settembre con ipotesi A-B-C-D-E-F.G
Ipotesi I – rientro il 25 settembre (post elezioni) con ipotesi precedenti

Trovo difficile strutturare un percorso didattico e soprattutto emozionale senza alcuna direttiva nazionale. Continuerò a lavorare sulla socializzazione della bambina in piccolo gruppo ove possibile, amplieremo le sue conoscenze rafforzando le competenze raggiunte e
aggiungendo nuovi traguardi al percorso intrapreso.

Cercherò di continuare a lavorare in alleanza con la famiglia che è stata e sarà un valido riferimento soprattutto qualora si riduca l’attività in presenza, sperando nel valido supporto della figura dell’Aec, che nel periodo trascorso in Dad è stata assegnata 15 giorni prima della fine dell’anno scolastico”.