Mascherine a prezzo calmierato solo nella metà dei negozi

23/05/2020 di

Negozi, imprese e servizi hanno riaperto i battenti e per entrare in un luogo chiuso dal 4 maggio è obbligatorio munirsi di mascherina e guanti, ma l’acquisto di questi due dispositivi di sicurezza non è sempre facile e soprattutto i prezzi restano ballerini nonostante siano stati calmierati. Emerge dalla seconda indagine del Centro Studi nazionale Ircaf pubblicata oggi e realizzata su farmacie e supermercati di 20 città capoluogo.

Le mascherine chirurgiche a prezzo controllato si trovano solo nel 45% dei punti vendita, i guanti di lattice sono quasi introvabili e la spesa per ogni singolo nucleo familiare (composto mediamente da due genitori e un figlio) spende 75 euro al mese per l’acquisto delle protezioni. Come dire che se l’obbligo dovesse permanere almeno per un anno, come è presumibile, il costo per la famiglia-tipo ammonterebbe a 900 euro per 12 mesi. Su questi presidi sanitari continua intanto la vigilanza dei Carabinieri del Nas, negli ultimi giorni sono state sequestrate 124.500 mascherine irregolari a Potenza, Livorno, Treviso, Padova, Firenze, Latina e Milano.

L’indagine Ircaf ha poi rilevato che solo nel 61% dei punti vendita (farmacie o supermercati) si trovano mascherine chirurgiche monouso o usa e getta: il 16% è messo in vendita al prezzo medio nazionale di 1,29 centesimi, mentre il 45% è acquistabili al prezzo calmierato di 0.61 centesimi. Mediamente, nelle farmacie le mascherine a prezzo controllato sono presenti nel 53% del campione, cioè in una su due, mentre si trovano solamente in un supermercato su tre, «segno che l’approvvigionamento non soddisfa ancora pienamente la domanda crescente».

Per quanto riguarda i guanti di lattice, si legge nel report, «il dato che emerge è sconfortante»: solo nel 15% dei punti vendita sono reperibili. Il prezzo medio è di 0,57 euro al paio, ma ci sono forti differenze (0,89 euro nelle farmacie e 0,42 euro nei supermercati). Il centro studi sottolinea che quasi tutti i venditori hanno fatto notare che «quando arrivano le mascherine chirurgiche a prezzo amministrato vanno subito a ruba. Per questo motivo la fornitura risulta discontinua».

Nel dettaglio le mascherine a costo amministrato si trovano nel 70% dei casi a Genova, nel 67% a Catanzaro, Cagliari, Bologna, nel 63% Perugia e Venezia, nel 60% Milano e l’Aquila e Trieste, nel 48% Roma, 45% Torino, 42% Napoli e, con percentuali quasi inesistenti, a Palermo, Bari e Potenza. Situazione virtuosa a Firenze dove sono risultate acquistabili solamente nel 28% dei punti vendita, ma la Regione Toscana ha messo a disposizione di ogni famiglia un kit gratuito presso le farmacie.

Per quanto riguarda le mascherine lavabili, si possono acquistare nel 49% delle farmacie e nel 33% dei supermercati. Il prodotto, secondo il report, ha avuto un forte aumento di vendite perché comporta un piccolo risparmio essendosi ridotto il prezzo medio a 4,90 euro l’una rispetto ai 5,01 euro dei giorni scorsi: «Tuttavia permane la criticità della estrema eterogeneità di questo prodotto in termini di caratteristiche, materiale, numero di lavaggi consentiti, tanto da rendere oggettivamente quasi impossibile un confronto». Altro dato riguarda il calo della reperibilità delle mascherine filtranti senza valvola: si trovano nel 57% delle farmacie e nel 10% dei supermercati.

«E questo sembra denotare una domanda crescente ma non un’adeguata informazione rispetto ad un corretto utilizzo soprattutto come presidio sanitario, con un costo medio nazionale di 6,68 euro l’una. Il prezzo più basso viene registrato a Potenza con 4,6 euro, quello più alto a Firenze con 9,67 euro.