Alba Pontina. Confiscato il patrimonio di Matteo Lombardi, il giallo della morte in una comunità

12/05/2020 di

Società, auto, barche, conti correnti: in una operazione congiunta tra Polizia di Stato e Guardia di Finanza, dopo la sentenza definitiva emessa dal Tribunale di Roma, è stata disposta la confisca definitiva, sulla base del codice antimafia, del complesso patrimoniale riconducibile a Matteo Lombardi, pregiudicato terracinese morto a dicembre 2018 in circostanze misteriose, già sottoposto a sequestro anticipato dei beni lo scorso mese di ottobre, beni che ora sono stati definitivamente acquisiti al patrimonio dello Stato.

IL COMUNICATO DELLA QUESTURA. “La richiesta di applicazione delle Misure di Prevenzione patrimoniale, che ha interessato beni mobili riconducibili a Lombardi per un ingente valore, ai quali vanno aggiunte società e attività commerciali, è stata avanzata dal Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Latina, Lasperanza, al termine delle indagini che il magistrato ha diretto personalmente, coordinando la Squadra di P.G. del Commissariato di P.S. di Terracina ed il Nucleo Mobile della Compagnia della Guardia di Finanza di Terracina. I due uffici, che su Lombardi, sorvegliato speciale avevano raccolto elementi investigativi convergenti, erano stati delegati dalla Procura di Latina ad eseguire congiuntamente la complessa attività d’indagine che verteva su un grosso traffico di sostanze stupefacenti ed il relativo reimpiego degli utili in attività e beni leciti, il tutto con la complicità di prestanome al vertice di società preposte al reimpiego degli illeciti profitti. Le indagini, eseguite sia con metodo tradizionale che con attività tecniche, hanno messo in luce la gestione di una fiorente «piazza di spaccio», egemone sul territorio di Terracina che si avvaleva di vari punti di vendita, presenziati da vedette con compiti di segnalare l’arrivo delle Forze di Polizia, nonché di attività commerciali della tipologia delle Sale da gioco ove, oltre alla vendita di sostanze stupefacenti, avveniva agevolmente il reimpiego di parte degli illeciti profitti. Un forte impulso alle indagini si è avuto quando, in esecuzione di un’ordinanza che disponeva la custodia cautelare in carcere di Lombardi, gli investigatori avevano perquisito con esito positivo l’appartamento di quest’ultimo, fino a quel momento un fortino inespugnabile, per la presenza di impianti di videosorveglianza e la complicità delle vedette. Durante la perquisizione gli agenti hanno rinvenuto, all’interno di un’intercapedine, la contabilità dello spaccio, documentazione falsa valida per l’espatrio, denaro in contante, monili in oro ed altri preziosi”.

IL GIALLO DELLA MORTE. Matteo Lombardi, 33enne di Terracina fu trovato senza vita il 4 dicembre 2018 nella sede di una comunità di recupero a Feltre, in provincia di Belluno. L’ipotesi di overdose non ha mai convinto la famiglia di Lombardi e la mamma ha chiesto più volte  che sia fatta chiarezza: «Mio figlio è stato assassinato, c’era qualcuno in quella comunità che stava aspettando Matteo, però è stato detto 12 giorni dopo la sua morte».

Il 33enne fu arrestato nell’ambito dell’operazione Alba Pontina ma subito dopo l’interrogatorio, avendo una posizione marginale, fu scarcerato con il solo obbligo di firma. Successivamente decise di andare in una comunità di recupero per tossicodipendenti, molto lontano da casa, in provincia di Belluno. In quella struttura ha dormito soltanto una notte, la mattina successiva è stato trovato morto nella sua stanza.
Il magistrato di turno dispose l’autopsia, affidando l’incarico al medico legale Antonello Cirnelli, e la famiglia nominò un consulente di parte, Alessandro Zambon. Dai successivi esami tossicologici emerse la causa del decesso: overdose di eroina assunta per via endovenosa.