Processo Olimpia, il pm chiede 5 anni per Elena Lusena

Il pubblico ministero Giuseppe Miliano ha chiesto 5 anni di carcere per Elena Lusena, imputata nell’ambito del processo Olimpia e accusata di associazione per delinquere finalizzata all’abuso di ufficio, concussione e turbata libertà degli incanti. La funzionaria del Comune di Latina avrebbe contribuito ai “vantaggi illeciti di natura patrimoniale e non alla società Latina Calcio guidata da Pasquale Maietta e Paola Cavicchi”.
La lunga udienza preliminare del processo Olimpia è agli sgoccioli. Sono 37 le persone indagate a vario titolo nell’inchiesta che ha smascherato il “Sistema Latina” con arresti eccellenti.
Ieri in aula è stata discussa la posizione di Elena Lusena che ha scelto di essere giudicata con il rito abbreviato che garantisce lo sconto di un terzo della pena.
Secondo l’accusa Elena Lusena avrebbe contribuito al dirottamento del finanziamento di 400mila euro destinato alla ristrutturazione dell’ex Albergo Italia sui lavori di ampliamento delle tribune dello stadio comunale e non avrebbe richiesto il pagamento del canone di affitto del Francioni, privando le casse del Comune di un introito di circa 314.000 euro, come scrive Il Messaggero.
Elena Lusena è accusata in concorso con l’ex sindaco Giovanni Di Giorgi, l’ex dirigente Rino Monti, Pasquale Maietta e Paola Cavicchi.
La sentenza è prevista nell’udienza del 25 febbraio, quando il giudice dovrebbe emettere anche la sentenza a carico di Vincenzo Malvaso (la richiesta del pm è di 4 anni). Infine il giudice si pronuncerà sulla richiesta di rinvio a giudizio per gli altri 35 indagati.
IL SISTEMA LATINA
L’inchiesta provocò un terremoto a Latina con l’arresto dell’ex sindaco Giovanni Di Giorgi altre 14 persone: ex amministratori, professionisti, dirigenti, funzionari e imprenditori. La Procura decapitò il Sistema Latina che favoriva singoli a discapito dell’intera comunità, con pesanti danni all’amministrazione comunale.
Il Riesame, successivamente, scarcerò gli arrestati facendo cadere due delle tre associazioni per delinquere ipotizzate.
CALCIO E FAVORI. L’associazione per delinquere riguarda il Latina Calcio dell’allora presidente Pasquale Maietta. Secondo l’accusa era «finalizzata a commettere plurimi reati contro la pubblica amministrazione e in particolare delitti di abuso in atti d’ufficio, concussione, turbata libertà degli incanti, tutti destinati a far conseguire illeciti vantaggi di natura patrimoniale e non alla società Latina Calcio». Secondo l’accusa furono distratti 400 mila euro della ristrutturazione dell’ex Albergo Italia per ampliare lo stadio. E ancora la società non versò i canoni di affitto dello stadio per 313 mila euro, e il Comune autorizzò lavori per 46 mila euro per rifare il manto erboso alla ex Fulgorcavi dove il Latina Calcio si allenava.
Tanti favori per i soliti noti, a cominciare da quel Pasquale Maietta, all’epoca presidente del Latina Calcio e parlamentare di Fratelli d’Italia, lo stesso partito del sindaco Di Giorgi.
TUTTI I NOMI DEGLI INDAGATI:
- Pasquale Maietta
- Paola Cavicchi
- Giovanni Di Giorgi
- Ventura Monti (Rino)
- Elena Lusena
- Fabio Montico
- Nicola Deodato
- Alfio Gentili
- Giuseppe Di Rubbo
- Luca Baldini
- Luigi Paolelli
- Massimo Riccardo
- Vincenzo Malvaso
- Giuseppe Celeste
- Adolfo Antonelli
- Antonio Ferrarese
- Mario Piovanello
- Silvano Manzan
- Giuseppe Venturi
- Raniero Grassucci
- Massimo Palumbo
- Roberto Pellegrini
- Silvano Spagnoli
- Stefano Pistoia
- Giuseppe Baggio
- Sergio Fanti
- Valter Betti
- Giuseppe Macrì
- Francesca Rossi
- Alessandra Marciano
- Andrea Capozzi
- Sandra Capozzi
- Antonio Di Girolamo
- Fabrizio Montico
- Claudio Petitti
- Giovanni Spada
- Stefania De Marchi
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