VIDEO Il caso Latina diventa nazionale. Conferenza stampa al Nazareno sui rapporti tra clan e politica

10/01/2020 di

«La provincia di Latina, che è una delle province più attive da un punto di vista economico, penso al settore farmaceutico, agroalimentare e non solo, non può permettersi che la criminalità organizzata influenzi così la vita economica e politica». Così il segretario del Pd Lazio, senatore Bruno Astorre, nel corso di una conferenza stampa al Nazareno.

«Chi da più di 20 anni governa Latina e la sua provincia ha una responsabilità oggettiva – ha aggiunto – affinché questa lotta venga fatta per stroncare la criminalità e consenta alle energie vive di emergere. In particolare, i partiti chiamati in causa dai pentiti sono FdI e la Lega: ovvero candidati che stavano alle europee del 2016 con la Lega, ex deputati di Fdi e dagli ‘omissis’ stanno emergendo anche altri personaggi del centrodestra della provincia di Latina».


IL PENTITO. Martedì, nella sua lunga testimonianza, il pentito Agostino Riccardo ha fornito i nomi dei politici che avrebbero avuto rapporti con il clan Di Silvio. Agostino Riccardo, collegato in videoconferenza, ha parlato del controllo delle campagne elettorali di alcuni candidati con il supporto del clan.

Riccardo, in particolare, ha detto che “500 voti dei tifosi del Latina Calcio nel 2013 furono girati a Nicola Calandrini su richiesta di Maietta”. Ha poi aggiunto che ci fu un incontro tra lui, Pugliese, i figli di Lallà Di Silvio e Armando Cusani che sosteneva Gina Cetrone.

Accuse pesanti che descrivono un meccanismo inquietante: “Tutti coloro che hanno pagato per comprare voti erano perfettamente a conoscenza dei nostri metodi”. Accuse pesanti e naturalmente da verificare.

Il pentito ha descritto le attività dell’imprenditore Raffaele Del Prete che si occupava delle campagne elettorali del commercialista Matteo Adinolfi per la lista “Noi con Salvini” alle amministrative del 2016 e di Gina Cetrone a Terracina e dell’elezione di Pasquale Maietta prima in Consiglio comunale a Latina poi alla Camera dei Deputati, prima che finisse agli arresti nell’operazione Arpalo.

L’udienza di oggi ha di fatto svelato alcuni nomi coperti da omissis nei famosi verbali dei pentiti Agostino Riccardo e Renato Pugliese.

La prossima udienza è fissata al 24 marzo alle 9.

IL PRECEDENTE. Nell’udienza di novembre parlò di politica anche l’altro pentito Renato Pugliese. “Nel 2015 arrestarono mio padre – disse Pugliese in aula – e io mi trovai obbligato ad assumere delle responsabilità, di questo abbiamo riflettuto io e Agostino Riccardo. Decidemmo di impegnarci nelle estorsioni e soprattutto nei rapporti con la politica che poteva portarci guadagni notevoli. Lui conosceva Pasquale Maietta e disse che con le elezioni amministrative di Latina e Terracina del 2016 si potevano davvero fare soldi, grazie alle affissioni e non solo”.

L’impegno diventò concreto, fu coinvolto anche il capoclan Armando Di Silvio che diede il via libera.  “Ci siamo presi in mano tutta la politica sia a Latina che Terracina – raccontò Pugliese davanti ai giudici – e gli altri non hanno detto nulla perché avevano paura di Armando Di Silvio”.

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