Bellini attacca Zuliani e Di Cocco: “Dichiarazioni che fanno sorridere”

04/01/2020 di
dario-bellini-latina24ore

Dario Bellini, capogruppo di LBC, attacca Zuliani e Di Cocco sul tema della raccolta della carta. “Fanno sorridere – spiega Bellini – per la loro assonanza le dichiarazioni rilasciate da due esponenti dell’opposizione, Di Cocco e Zuliani, sulla questione (risolta) carta e cartone sollevata dal Consorzio Comieco vista la loro situazione di saturazione degli impianti regionali di conferimento di questi due elementi importanti di qualsiasi sistema di differenziazione dei rifiuti. Li riporto giusto per far capire cosa accomuna la politica, ahimè sterile, di questi due esponenti di due partiti nazionali.

Di Cocco: “ABC si dimostra per l’ennesima volta un fallimento sul nascere. Un piano industriale non adeguato a quelle che sono le esigenze della città si ritorceranno a discapito dei cittadini.
Invece di chiudere il ciclo dei rifiuti interno, come si era più volte detto, ci si ritrova a dover conferire, ed essere succubi di aziende esterne. Oggi per la carta, domani per la plastica o l’umido, il tutto pagato caramente con i soldi dei contribuenti.”

Zuliani: “Noi lo abbiamo detto sin dall’inizio della consiliatura: il vero problema è l’impiantistica”, commenta Nicoletta Zuliani consigliera comunale del Partito democratico. “Era necessario avviare da subito la localizzazione delle aree per stoccare il materiale e realizzare un’impiantistica pubblica. Ma si è scelto di impiegare tutte le energie della nuova amministrazione per la creazione dell’azienda speciale ABC, energie tolte a tutto il resto (urbanistica, condono, cimitero, impianti sportivi, scuole…). ABC che stenta a decollare e, anche se decollasse, non potrebbe volare perché se l’impiantistica si ferma, ABC non può raccogliere i rifiuti, come in questi giorni per la carta, e i cittadini sono costretti a tenerli in casa. Il vero problema è l’impiantistica e il sistema della trasformazione”

I due esponenti di partito – spiega Bellini – attribuiscono una crisi almeno regionale di sistema evidentemente fragile nella fase dell’impiantistica legata almeno ma non solo a carta e cartone, all’azienda speciale Abc, senza ricordare, il Di Cocco ad esempio, che per decenni loro, al governo della città, hanno preferito anziché realizzare impianti di riciclaggio all’interno del Comune, riempire una buca, avvelenando un territorio intero (Borgo Montello), guadagnandoci sopra. Quella discarica, grazie a questa amministrazione, è stata bloccata ed i responsabili messi davanti alle loro responsabilità, terminare la bonifica.

Dimenticano i due esponenti di partito, i cui intenti strumentalmente polemici riescono incredibilmente, in questo territorio, a convergere perché sulla maggioranza che amministra questa città può esser detto e scritto qualsiasi cosa tanto la memoria è corta ed i media difficilmente riportano agli oppositori ‘istituzionali’ contraddizioni in termini grandi come una casa come in questo caso, dimenticano scrivevo, di estendere l’assenza di un’impiantistica pubblica ai Comuni di Cisterna (amministrata da FdI) e Pontinia (amministrata dal PD).
Perché dimenticano di esercitare una critica così estesa? Eppure le stesse criticità avute ieri nel nostro Comune sono le stesse vissute da tanti altri Comuni della Regione, compresi Cisterna e Pontinia.

Veramente un modo miope di far politica questo. Un sistema di impiantistica pubblica prescinde dalla tipologia di azienda o società che nei vari territori gestisce la raccolta dei rifiuti. Mi trovo altresì d’accordo con l’idea di sviluppo di un sistema alternativo a quello oligopolistico privato ormai imperante nella differenziazione dei rifiuti, magari proprio pubblico, perché l’attuale sistema, così come organizzato rappresenta evidentemente l’anello debole della catena. Lo dimostrano i numerosissimi incendi di impianti di gestione e stoccaggio del differenziato (solo nel 2018 oltre 300 in tutto il Paese e le Procure indagano). Lo dimostrano i comuli di plastica e rifiuti che ogni anno ci ritroviamo sulle nostre spiagge, segno evidente di un sistema non chiuso, malato.
Ovvio che la mole del differenziato continuerà ad aumentare ed è obbligo per il sistema Paese e per le nuove generazioni, trovare soluzioni utili in tempi stretti che però non possono essere pensate, pena il loro fallimento, in ottica localistica.

Per questo scrivo che su questi temi, vista le complessità e le vastità delle questioni che si toccano, bisognerebbe svestire i panni faciloni del politico locale che per un po’ di momentaneo consenso, è pronto ad additare il facilmente additabile, ed invece mettersi, ognuno per il suo, ognuno con le forze che rappresenta e con senso di responsabilità, intorno ad un tavolo a ragionare quale impianto è importante realizzare: Impianto dell’umido? Impianto Carta? Impianto Plastica e Vetro?
E poi, dove? (domanda non scontata e non priva di insidie).

Ovvio che per ragionare su questo tipo di impianti diviene fondamentale riuscire a muovere una ‘massa critica’ che permetta di rendere gli investimenti sostenibili e non a caso di questi argomenti sì è compiuto qualche passo in avanti (ma bel lungi dalla soluzione) in ambito provinciale, la Provincia di Latina è l’ATO ideale (anche qui amministrata da PD oltre FI e FdI). Insomma, se vogliamo esser seri su questi temi, basta lezioncine utili solo a solleticare la pancia del proprio elettorato. Ci sì metta seriamente pancia a terra a trovare soluzioni utili per tutti”.