BLOG FILO-ISLAMICO, DENUNCIATO STUDENTE DI 19 ANNI

22/02/2008 di
Uno studente di Latina di 19 anni,
incensurato, che gestiva uno dei quattro blog filo-islamici
scoperti dalla Digos di Verona, è stato indagato dalla procura
della città veneta per istigazione al terrorismo.

 
Lo ha
riferito la Digos della questura di Latina, che ha compiuto nel
capoluogo pontino una serie di perquisizioni domiciliari.
Il giovane, interrogato dai poliziotti, ha detto, a quanto si
è appreso, di essere molto attratto dalla cultura islamica pur
non essendosi convertito all’Islam, e "postava" sul blog i suoi
messaggi con il nickname di «Mujhad», riportando proclami che
inneggiavano alla guerra santa, a Osama Bin Laden e ad altre
persone legate ad Al Qaeda, esaltando il martirio dei mujahidin
e riportando minacce agli Stati Uniti. 
 
I quattro blog filo-islamici che
rilanciavano in Italia i proclami dei capi di Al Qaeda –
attestati su un server italiano – sono stati oscurati dalla
Digos di Verona che ha denunciato al momento sette persone. Si
tratta di italiani, incensurati, finiti nella rete del
proselitismo islamico collegandosi al principale dei quattro
blog, «Qital», gestito in Senegal dall’ex imam di Carmagnola,
Fall Mamour.
Gli agenti della Digos veronese, in collaborazione con i
colleghi delle questure di Latina, Firenze e Reggio Calabria,
hanno compiuto una serie di perquisizioni in tutto il Paese,
partendo dai dati tecnici forniti dalla Polizia Postale di
Venezia, che hanno consentito di volta in volta di sapere da
quale apparato telefonico avveniva l’aggiornamento di uno dei
blog. Oltre a quello di Mamour, sono stati oscurati un altro
blog gestito dalla moglie dello stesso imam, ed altri due diari
filo-islamici on line gestiti direttamente in Italia, attraverso
il server Splinder.
L’indagine è stata coordinata dal procuratore della
Repubblica di Verona Guido Papalia. Ai sette denunciati è
contestata l’istigazione a delinquere con l’aggravante del
terrorismo.
 
Nei quattro blog, scritti in lingua italiana, si incitavano
gli islamici alla «guerra santa contro i miscredenti
occidentali», si esaltavamo le gesta dei mujahidin e venivano
pubblicati i comunicati emessi da Osama Bin Laden e dal numero
due di al Qaeda, Ayman al Zawahiri, dopo ogni atto terroristico
di matrice islamica.