Estorsione ma non con metodo mafioso, pena ridotta ai Di Silvio

09/11/2019 di

Estorsione ma non con metodo mafioso. I fratelli Ferdinando Pupetto e Samuele Di Silvio hanno ottenuto una riduzione di pena nel processo d’appello per il caso dell’estorsione ai danni del gestore di un ristorante di Sermoneta.

La prima sezione della Corte di Appello di Roma giovedì mattina ha ridimensionato la sentenza di primo grado emessa del Tribunale di Latina il 17 gennaio scorso riducendo la condanna a cinque anni di carcere per ciascuno degli imputati, in primo grado erano stati condannati a 9 e 8 anni.

Ma soprattutto la scorsa estate hanno incassato pene di 16 anni nell’ambito del processo Alba Pontina.

L’accusa di mafia, in primo grado, fu aggiunta grazie a una integrazione del capo di imputazione in seguito all’operazione Alba Pontina. L’estorsione di Sermoneta fu inserito nell’ambito delle attività mafiose del clan Di Silvio e dunque effettuata secondo il metodo mafioso. Si tratta solo di un episodio all’interno di una lunga lista di contestazioni della Procura.

Il gestore di un ristorante di Monticchio aveva ricevuto minacce da Agostino Riccardo che chiedeva 15mila euro per evitare di essere aggredito dai fratelli Di Silvio. Un piano per estorcere denaro con una richiesta scesa poi a 2.000 euro.