Campionato del Mondo di Surf Casting a Latina, Terracina e Sabaudia

16/10/2019 di

Sta entrando nel vivo il Campionato del Mondo di Surf Casting riservato alle categorie Under 16 e Under 21, in svolgimento da lunedì sulle spiagge pontine.

Dopo le prove generali svolte a Sabaudiaieri pomeriggio si è disputata la prima competitiva a Terracina, in un campo gara esteso per due chilometri a partire da via Sicilia.

Nell’Under 16 si è imposta la Francia, seguita dai padroni di casa dell’Italia e dall’Inghilterra. Nella classifica individuale si è distinto il portoghese Dinis Rodriguez (622 punti), davanti al francese Nicolas Mottaz e all’italiano Giovanni Simonini. Nell’Under 21 il Portogallo l’ha spuntata proprio sull’Italia, con la Spagna in terza posizione. Anche a livello individuale i portoghesi hanno dettato legge con Henrique Jesus primo (1831 punti) e Fernando Silva secondo. Gradino più basso di un ipotetico podio per il croato Antonio Franic, seguito dalla coppia azzurra formata da Gianpaolo Solazzi e Leonardo Vitello. Da segnalare che la gara, programmata fino alle 18, è terminata con un’ora di anticipo a causa del maltempo.

Oggi pomeriggio (dalle 14 alle 18) secondo appuntamento, questa volta a Latina: le otto nazionali, collocate lungo due chilometri da Capo Portiere a Rio Martino, si daranno battaglia per nuovi punteggi da aggiungere alla classifica complessiva, il cui conteggio definitivo avverrà dopo l’ultima prova di venerdì mattina, fissata nuovamente a Terracina.

COSA E’. Il Surf casting (letteralmente “lancio sull’onda”) è una modalità di pesca sportiva che si effettua dalla spiaggia, con robuste canne, capaci di lanciare il complesso terminale (esca e piombo) a distanze considerevoli dalla riva. Questo tipo di pesca nasce nell’Oceano Atlantico ma è stata adattata con successo alle nostre coste.

La disciplina del surf casting nella sua origine oceanica sfrutta l’andamento delle maree, le quali possono produrre, nel loro alternarsi, significative turbolenze sottomarine nei pressi della costa. Tali turbolenze, sommovendo il fondale sabbioso con moto circolare, creano una zona particolarmente ricca di cibo, dai microorganismi ad animali di taglia maggiore (anellidi e granchi), i quali sono base dell’alimentazione per i pesci ‘grufolatori’ e ‘predatori’, grandi e piccoli. Una vera e propria catena alimentare.

Nella versione mediterranea del surf casting, le maree non sono sufficienti da sole a produrre tale turbolenza: pertanto, ci si avvale dell’ausilio delle mareggiate anemometriche; osservando il mare aperto in presenza di moto ondoso di intensità apprezzabile, si noterà come le onde inizino a “gonfiarsi” tutte nello stesso punto. Quando la metà dell’altezza dell’onda è maggiore della profondità del mare, quello è il punto in cui inizia il vomere delle onde sul fondo e quindi, il deposito organico tipico del surf casting. I grossi predatori, meta ambita più d’ogni altra in questa specialità, si avventurano tra quei flutti, in cerca del cibo, costituito dagli organismi dissepolti o dai pesci-esca in pascolo sul settore.

È questo il motivo per cui l’esca deve essere lanciata in prossimità dell’ultima linea dei frangenti verso il largo, generalmente attorno ai 100 o più metri dalla battigia (in relazione alla profondità della spiaggia, talvolta anche a pochi metri dall’arenile, nel caso di fondali digradanti rapidamente), ragione per cui l’attrezzatura da surf casting è studiata per lanciare molto lontano. Nel Mar Mediterraneo, la stagione del surf casting va da ottobre ad aprile, periodo durante il quale le mareggiate portano allo scoperto gli organismi bentonici che costituiscono la base alimentare accumulatasi durante l’estate.