Cimitero di Latina, Codacons e Federconsumatori pronte alla class action

26/09/2019 di
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Sul caso del cimitero di Latina intervengono le associazioni dei consumatori che da anni seguono la vicenda in stretto contatto con il Comune di Latina: Codacons e Federconsumatori.

“Il rapporto – scrivono Massimo Cusumano e Laura Ardia – tra cittadini e la società Ipogeo, gestore dei Servizi Cimiteriali per conto del Comune di Latina, sono sempre più complicati. L’ultima iniziativa del gestore di affiggere molti post-it direttamente sulle tombe diffidando gli eredi a definire la loro posizione contrattuale, ha sollevato dubbi e perplessità oltre che legali anche morali.

La Ipogeo beneficiaria della gestione dei servizi Cimiteriali, dimenticando che sta gestendo una cosa pubblica di enorme delicatezza poiché riguarda i sentimenti dei cittadini, continua ad avere un atteggiamento arrogante nei confronti di persone che hanno il solo problema di non di essere in possesso del contratto di sepoltura che doveva essere rilasciato dal Comune al momento della sepoltura del loro caro. Procedere ad un’estumulazione forzata oltre che illegale lo riteniamo del tutto immorale.

Il Gestore non può più nascondersi dietro agli articoli del Regolamento Cimiteriale, cosa tra l’altro contraria a tutte le leggi vigenti, vedi l’art. 11, comma 1, delle Preleggi del Codice Civile che afferma che “la legge non dispone che per l’avvenire: essa non ha effetto retroattivo” se non in casi particolari e ben definiti, non certo per le estumulazioni come vorrebbero farci credere.

Ne segue – continuano le associazioni dei consumatori – che la durata delle concessioni storiche è variabile e dipende dalla normativa vigente all’epoca della tumulazione. Affermare il contrario con assoluta certezza non è corretto. La conclusione è unica: il progetto di finanza “a costo zero” è una pia illusione, nato male e sviluppato peggio: lo stato in cui si trova il complesso cimiteriale, i milioni di euro della causa in corso tra Ipogeo e il Comune, le proteste dei cittadini dimostrano quanto sia stato stravolto.

Continuiamo a credere che la soluzione del problema è e deve essere politica. Deve aprirsi un tavolo tecnico con tutte le parti in causa perché si trovino delle soluzioni nel rispetto della legalità e dei sentimenti delle persone.

Se questo però non sarà, metteremo a disposizione le nostre professionalità per l’avvio di azioni di classe per la tutela degli interessi dei cittadini” concludono Codacons e Federconsumatori.