Chiusa la discoteca Ombelico. Lo sfogo di Giulino: Contestazioni fumose, darò battaglia

Il titolare della discoteca L’Ombelico, Giovanni Giulino, affida a Facebook alcune riflessioni dopo la chiusura del locale per carenze sulla sicurezza.
“Oggi – scrive Giovanni Giulino – difendere le proprie ragioni ha poco senso, parlare di grande errore e di malafede da parte dell’amministrazione è giudicabile sicuramente di parte e quindi poco credibile. Non entro in merito su aspetti tecnici e di difficile comprensione che vengono contestati, ma oggi mi sono visto contestare un rinnovo di licenza del 2008 che trae origine da precedenti licenze, tutte non stagionali, che fanno chiaramente riferimento alle diverse commissioni di vigilanza intervenute sulle quali si incentra il procedimento di chiusura. Da oggi non mi meraviglio più, la giustizia darà ragione ad una delle parti e si vedrà, ma da tecnico quale sono, ho visto l’impossibile, contestazioni fumose e prive di concretezza, non circostanziate e dettagliate, un amministrazione poco preparata e poco disponibile a valutare i vari passaggi amministrativi. Lo so che sono di parte e quindi ripeto poco credibile, ma pazienza, avevo come raramente mi capita di fare, voglia di esprimere il mio disappunto…. da oggi però mi avrete alle vostre spalle, sarò la vostra ombra e vedremo dove è la verità, preparatevi”.
IL PROVVEDIMENTO DI CHIUSURA. Il dirigente del servizio attività produttive del Comune di Latina ha firmato un’ordinanza di chiusura motivata da una carenza di documentazione relativa ai requisiti sulla sicurezza.
Il provvedimento è arrivato dopo che il 12 luglio l’ente aveva diffidato il legale rappresentante della società L’O’ Srls «in mancanza di autorizzazione ai sensi dell’art 80 TULPS, all’esercizio di attività di discoteca all’aperto nel locale sito in Via Albanese n.66». Successivamente è stata prodotta della documentazione ritenuta tuttavia «non idonea ai fini istruttori».
La Commissione Comunale di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo viste «le criticità e carenze riscontrate» ha espresso parere “contrario all’agibilità dei luoghi e diffidato il titolare all’esercizio dell’attività, demandando alla Polizia Locale il controllo di dette disposizioni a partire dalla data odierna”. Il dirigente, Grazia De Simone, ha ritenuto la sussistenza delle condizioni «per l’adozione del provvedimento di chiusura dell’attività ai sensi dell’art. 17 ter comma 3 del T.U.L.P.S».
Disposta dunque «la cessazione immediata dell’attività di intrattenimento musicale/danzante nel locale». Il Comune avverte «che in caso di inadempimento si provvederà all’esecuzione coattiva del provvedimento e che l’inottemperanza costituisce reato punito ai sensi dell’art. 650 del c.p».