Clan Di Silvio: condanne per 70 anni di carcere. Confermata l’associazione mafiosa

19/07/2019 di

Oltre 70 anni di carcere complessivi per alcuni esponenti del clan Di Silvio di Latina.

Lo ha deciso il gup di Roma Annalisa Marzano al termine del processo con rito abbreviato nei confronti di 9 persone che ha visto tra gli altri la condanna a 17 anni e 4 mesi per Gianluca Di Silvio, a 16 anni e mezzo per Pupetto Ferdinando Di Silvio e a 16 anni e 8 mesi per Samuele Di Silvio.

Le altre condanne: Gianfranco Mastracci è stato condannato a quattro anni e quattro mesi; Daniele Sicignano a cinque anni; Valentina Travali a quattro anni;  Mohamed Jandoubi e Hacene Hassan Ounissi a quattro anni e due mesi ciascuno; Daniele Coppi a un anno e dieci mesi.

Riconosciuta nei confronti degli imputati l’associazione di stampo mafioso. Disposto inoltre il risarcimento danni per il Comune di Latina e per la Regione Lazio a cui dovranno essere corrisposti complessivamente 90mila euro.

Il clan era specializzato in traffico di droga, estorsioni ai danni di commercianti, avvocati e commercialisti.

L’altro processo, con rito ordinario, a carico dei membri del clan è in corso al tribunale di Latina.

COLETTA. Soddisfazione del sindaco di Latina, Damiano Coletta, per il risarcimento di 50mila euro al Comune disposto dal gup di Roma, che ha emesso nove condanne per oltre 70 anni di carcere complessivi nei confronti di membri della famiglia Di Silvio. «Useremo questi soldi per la collettività e per il bene comune. Sono soldi che torneranno alla collettività – commenta Coletta – Li useremo per i patti di collaborazione, per l’acquisto di strumenti e per il bene comune. Colgo l’occasione per complimentarmi con l’Avvocatura del Comune».

ZINGARETTI. “La condanna a oltre settanta anni di carcere complessivi ad esponenti e affiliati del Clan di Silvio di Latina è il risultato di complesse ed efficaci indagini della Questura di Latina e della Dda di Roma, sostenute da Istituzioni e cittadini. Una sentenza importante che riconosce l’associazione di stampo mafioso e accoglie, dunque, l’impianto accusatorio degli inquirenti. Come Regione ci siamo costituiti parte civile al processo per sostenere le vittime e il lavoro degli investigatori verso i quali esprimiamo un convinto ringraziamento. Alla Regione Lazio è stato riconosciuto dalla sentenza un risarcimento danni per 40.000 euro che reinvestiremo sulla cultura dei giovani attraverso progetti di educazione alla legalità per il territorio pontino”. Lo dichiara in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.