Acqua, i consumatori dell’Otuc: 7 quesiti sulla gestione idrica
L’Otuc, Organismo Tutela Utenti Consumatori, attacca la gestione del Servizio Idrico ATO4 Lazio Sud. In una nota il presidente Antonio Villano esprime “gravi perplessità sull’atteggiamento del relativo Presidente, unitamente alla Conferenza dei Sindaci, per la scarsa attenzione dimostrata verso i problemi della risorsa idrica. Esempio eclatante – spiega Villano – è la mancata approvazione delle modifiche al Regolamento del Servizio Idrico studiate ed approvate da un apposito Tavolo Tecnico.
Le modifiche messe a punto, a tutto favore dell’utenza e che risolverebbero numerose proteste e reclami, sono giacenti presso la STO, Segreteria Tecnico Operativa, ormai da ben 2 anni dopo un lavoro durato alcuni mesi di un Tavolo Tecnico composto dalle Associazioni dei consumatori OTUC, dalla Dirigente all’epoca della STO e da alcuni Dirigenti di Acqualatina”.
L’Otuc puntava all’eliminazione o modifica di alcuni articoli che “sono da interpretarsi come discriminatori, a volte fortemente penalizzanti, in alcuni casi al limite della
vessazione ai danni dell’utenza. E’ grave constatare l’inerzia della Conferenza dei Sindaci, parte pubblica che detiene il 51% di Acqualatina, competente a decidere sull’intero Servizio Idrico tra cui evidenziamo l’articolazione tariffaria, la Carta dei Servizi e il Regolamento del Servizio.
Unitamente alla STO, la CdS svolge il ruolo di controllore sull’operato del Gestore con il potere di sanzionarlo quando non adempie ai propri obblighi. In particolare ha il potere di decidere la programmazione delle opere da realizzare e dettarne le priorità. Purtroppo con amarezza rileviamo come tali compiti, impegnativi e meritevoli della migliore attenzione e di personale adeguato, solo in parte vengano svolti efficacemente mentre sempre più la parte privata si sta appropriando della gestione della risorsa idrica anche grazie al progressivo depotenziamento della STO, priva di personale adeguato ai pesanti compiti di verifica cui dovrebbe far fronte”.
LE DOMANDE. L’Otuc pone una serie di quesiti al presidente dell’ATO4:
1) se è vero che la stesura dell’articolazione tariffaria per il 2018/2019 sia stata affidata a una società privata
2) se è a conoscenza che gli Enti pubblici (comuni, scuole ecc..) hanno un debito complessivo per fornitura di acqua di svariati milioni di euro risultando così tra i maggiori morosi dell’ATO4
3) quale azioni concrete sono state messe in atto per ridurre la morosità che si ritorce a danno degli utenti in regola chiamati a rifondere i mancati incassi
4) se è vero che ogni comune percepisce, o dovrebbe percepire, un canone concessorio degli impianti da parte del Gestore e come vengono utilizzati questi fondi
5) se è vero che gli utili vengono ripartiti e la somma spettante alla parte pubblica viene reinvestita. In caso affermativo se tali somme figurano nel budget degli investimenti. Se così fosse appare quantomeno singolare che ogni anno assistiamo ad aumenti tariffari
6) se è vero che sono stati spesi decine di migliaia di euro per consulenze e studio per la ripubblicizzazione della risorsa idrica che a tutt’oggi hanno prodotto risultati nulli
7) se è vero che alcune scelte opinabili da parte di singoli comuni hanno prodotto un ulteriore aggravio di costi per il Gestore con conseguente aggravio di tariffa per tutti gli utenti dell’ATO4.