Il clan Di Silvio aveva paura di Coletta: “Non è un sindaco, è un poliziotto”. Le intercettazioni

Clamorose nuove intercettazioni del clan Di Silvio relative al nuovo sindaco di Latina Damiano Coletta. Le ha pubblicate oggi il quotidiano Il Messaggero. A parlare è in particolare Gianluca Di Silvio, uno degli esponenti di spicco del clan di Latina.
Nel novembre 2016, dopo l’elezione di Coletta, Di Silvio commenta: «Porco giuda, non è un sindaco, è un poliziotto oh, dategli il distintivo».
Il suo interlocutore in auto, tale “Fabio”, risponde: «Mamma davvero… E io che l’ho votato. Mi padre ha detto “votalo votalo”, ma chi lo sapeva che andava a finì così però… Perché mi padre ha detto è impiccioso più Calandrini, ha detto provamo questo che è uno nuovo, ma mai a sapè sta fine…».
Il clan, come emerge dalle carte dell’inchiesta Alba Pontina, aveva paura dell’arrivo di Damiano Coletta. Gianluca Di Silvio sembra preoccupatissimo: «E’ passato, Ce distrugge a tutti!». Lo stesso Gianluca Di Silvio, durante la conversazione all’interno dell’auto parcheggiata e intercettata dagli investigatori, racconta di essere stato pagato per acclamare un altro candidato in un comizio che viene però precisato.
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