Parcheggi a pagamento a Latina, gli ausiliari temono tagli con la nuova gestione

25/02/2019 di

I 21 lavoratori dell’Atral per la gestione dei parcheggi a pagamento a Latina temono un consistente taglio degli stipendi dopo il cambio di gestore. La concessione è stata aggiudicata all’ATI composta da SCT Sistemi Controllo Traffico srl e Engie Servizi S.p.A. che è anche gestore del servizio di illuminazione pubblica di Latina dal luglio 2018.

Il nodo della questione parcheggi riguarda l’assorbimento del personale attualmente in servizio e il tipo di contratto da applicare. Nel bando si indica come contratto quello nazionale dei ferrotranvieri, ma i lavoratori temono che il nuovo gestore applichi un contratto meno vantaggioso sia in termini di tutele, sia in termini economici, con una riduzione dei costi di lavoro che potrebbe toccare il 35%. Un taglio notevole considerando che quasi tutti i lavoratori sono assunti con contratti part-time e stipendi giù piuttosto bassi. Per questo motivo potrebbe scattare la protesta del personale.

Ci sono inoltre dei timori circa la clausola sociale del bando, nella quale si parla di obbligo ad “assorbire prioritariamente nel proprio organico il personale già operante“. I lavoratori temono che, per questioni organizzative, vengano tagliati dei posti.

I NUMERI. Dubbi vengono espressi anche da Fratelli d’Italia. “Consultando – spiega il portavoce Gianluca Di Cocco – gli atti di gara la vincitrice del servizio, arrivata terza sulla valutazione del punteggio tecnico, ha ribaltato tale risultato aggiudicandosi la gara , grazie al punteggio sull’offerta economica, offrendo una percentuale pari al 45,950%, su un incasso stimato nel triennio di concessione di € 7.500.000,00 (2.500.000,00 annuo) al netto dell’IVA ed oneri di legge, come riportato nel Disciplinare e nel Capitolato Speciale all’articolo 4. L’aggiudicataria avrà un aggio di € 3.446.250,00.

Da tale importo si dovranno detrarre le seguenti spese previste negli atti di gara:

• Canone per l’utilizzo delle attrezzature di proprietà dell’Ente (parcometri e struttura multipiano presso la stazione ferroviaria di LT scalo, di € 100.377,00) per un totale nel triennio di € 301.131,00;
• Costi di gestione che nel triennio sono pari ad € 3.245.277,00, di cui solo i costi del personale ammontano ad € 1.946.544,00.
Senza contare inoltre, le tasse spettanti al Comune a titolo di TOSAP E TARI sulle aree di sosta, come tra l’altro riportato nello stesso capitolato di gara.

Appare quindi ovvio – continua Di Cocco – facendo un semplice calcolo matematico che la potenziale aggiudicataria non sarà mai in grado di sostenere i costi previsti.
Ci domandiamo quindi, come può un’azienda privata che deve fare business, trarre degli utili da una gestione similare?”.

“La storia racconta – aggiunge Marco Marini, responsabile politiche sindacali e del lavoro – che le rassicurazioni poco contano se non quelle scritte, che o si tagliano i servizi, o si tagliano i contratti dei lavoratori. Pertanto concretamente come verranno tutelati i lavoratori e i loro stipendi? A questo aggiungiamo un altro dubbio e su cui, ci auguriamo di sbagliare, perché se confermato, potrebbero esserci i presupposti per un danno all’erario.

Nella seconda gara per la sosta, (per fare questa gara ne sono state fate due), nel disciplinare rettificato, viene dichiarato dall’Ente, che per le aree dove sussistono gli stalli di sosta a pagamento (strisce blu), l’importo dell’aggio è escluso dal campo di applicazione dell’IVA essendo la gestione attuata nell’ambito di un regime giuridico implicante da parte dell’Amministrazione l’uso di poteri a carattere autoritativo, richiamando la Risoluzione n. 36/E 12/03/2004 Agenzia delle Entrate.

Tale principio viene ripreso anche in una serie di FAQ, richiamando anche un’altra Risoluzione, la n.134/E del 15/11/2004 e precedenti, (risoluzione n° 210/e 2001 173/e 174/e del 2002) in cui l’agenzia delle entrate, ha considerato il servizio non soggetto ad IVA per gli enti pubblici e non per i proventi derivanti dall’attività di “gestione dei parcheggi” che hanno natura di corrispettivi, versati dagli utenti per fruire delle aree di sosta ad un concessionario. Se confermato, applicando l’esenzione dell’imposta IVA al corrispettivo del concessionario, questo avvantaggerà solo il privato e non l’ente.

Visto però, che la soluzione prospettata nel Disciplinare di gara, in quanto, nel caso di specie, il concessionario, è un soggetto giuridicamente distinto dall’Ente Comunale, che svolge attività imprenditoriale e le prestazioni effettuate vengono svolte nell’esercizio di impresa, ricorrendo sia il presupposto soggettivo sia quello oggettivo per l’applicazione del tributo e quindi il concessionario futuro, dovrebbe assoggettare ad IVA i proventi derivanti dalla gestione dei parcheggi.
Pertanto – conclude Fratelli d’Italia – ci domandiamo se, anche questo è un errore, oppure ci troviamo di fronte ad una mancanza?”.