Desirée, cade l’accusa di omicidio e stupro di gruppo per due arrestati

13/11/2018 di

Tribunale del Riesame ha fatto cadere l’accusa di omicidio per due degli arrestati per la morte Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina, trovata morta nella notte tra il 18 e il 19 ottobre in un casolare abbandonato nel quartiere di San Lorenzo a Roma.

Si tratta di Chima Alinno, il 47enne nigeriano e di Brian Minthe, 43 anni senegalese. Per i due, che restano comunque in carcere, cade anche l’accusa  di violenza sessuale di gruppo in abuso sessuale su minore mentre resta quella per spaccio.

Domani intanto è fissata l’udienza del Riesame per Mamadou Gara, il terzo africano arrestato a Roma: a questo punto anche per lui potrebbe cadere l’accusa di omicidio.

LA PROCURA NON SI FERMA. Nonostante la decisione del tribunale del Riesame che ha annullato l’accusa di omicidio e alleggerito quella di stupro di gruppo nei confronti del nigeriano Alinno Chima e del senegalese Brian Minteh, due degli arrestati  per la morte della 16enne Desiree Mariottini, la Procura di Roma va avanti sostenendo che la 16enne di Cisterna di Latina, trovata morta la notte tra il 18 e il 19 ottobre in uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo, sia stata vittima di uno stupro di gruppo e di un omicidio volontario.

«Siamo ancora nella fase degli indizi – spiegano dalla Procura – e quindi è giusto che il tribunale faccia le sue valutazioni. Il nostro quadro accusatorio però non cambia di una virgola. Anzi».  Domani intanto, è attesa la decisione del Riesame per l’altro senegalese Mamadou Gara, e a questo punto è attesa una decisione “fotocopia” di quella presa per gli altri due. Nel carcere di Regina Coeli inoltre, comparirà davanti al gip per l’interrogatorio di convalida del fermo Marco Mancini, il 36enne romano accusato di essere il pusher che avrebbe fornito agli arrestati droghe e psicofarmaci  utilizzati per stordire la giovane e poterne abusare. Mancini è accusato di detenzione e spaccio.