Vaccini e scuole, i no-vax sfidano il Comune di Latina. Ma hanno già perso

17/09/2018 di

I pochi no-vax rimasti in circolazione tentano strade disperate pur di aver in qualche modo visibilità. Il leader nazionale dei no-vax, Dario Miedico, un epidemiologo che è stato già radiato dall’Ordine dei Medici di Milano per le sue improbabili dichiarazioni in tema di vaccini, ha inviato una Pec al Comune di Latina per conto del movimento SìAmo (da lui fondato) chiedendo di annullare l’ordinanza 239 del 30 agosto sull’obbligo vaccinale nelle scuole.

Nelle 11 pagine della mail il movimento illustra le solite teorie sui vaccini, già ampiamente smentite. Ma è la conclusione finale a colpire di più, perché i no-vax si lanciano in una previsione catastrofica nel caso in cui la loro richiesta non fosse accolta: «Si segnala – scrivono – il rischio che le famiglie instradino i minori verso percorsi educazionali alternativi, quali homeschooling e similari, che nell’immediato potrebbero evidenziare un mero problema occupazionale all’interno dell’organico scolastico, ma in una prospettiva più ampia, questo fenomeno potrebbe creare il rischio concreto che lo Stato perda il primato nel potere educazionale dei cittadini e, ancora più grave, che coloro che fuggono divengano cittadini problematici per l’intera comunità».

Immaginate un esercito di no-vax che, stanco di questa politica sanitaria, ritira i propri figli dalle scuole pubbliche per organizzare corsi nelle proprie case, lontano dai “pericolosi” bambini vaccinati. Uno scenario catastrofico per la scuola italiana che si troverebbe improvvisamente senza bambini da istruire, gettando lo Stato nel dramma della “perdita del potere educazionale” e con migliaia di insegnanti disoccupati che andrebbero a bussare alle porte dei no-vax implorando di poter almeno fare qualche ripetizione pomeridiana, ovviamente senza portare i propri figli vaccinati.

Grottesca (involontaria) ironia? Se non fosse un argomento così delicato, sarebbe davvero da scherzarci. Ma purtroppo la questione è seria. Così come lo è, giustamente, la risposta che l’assessore Gianmarco Proietti ha diffuso attraverso il quotidiano “Il Messaggero“: «La salute dei cittadini, in particolar modo dei bambini e dei più indifesi, non può essere oggetto di alcuna trattativa politica. Salvaguardare la vita e la salute di tutti secondo la scienza è un obbligo morale a cui nessuno dovrebbe tirarsi indietro. Vaccinarsi è mettere in sicurezza la vita di tutta una comunità. E noi vogliamo, con ogni azione, ricostruire passo dopo passo, quel senso di comunità che renderà Latina una città migliore».

A Latina i no-vax irriducibili sono davvero pochi. Il Comune e la Asl hanno effettuato un lavoro di informazione notevole, mettendo a disposizione anche un efficiente sistema di anagrafe vaccinale che ha anticipato tutte le altre città. La copertura vaccinale è buona e le carte sono sostanzialmente in regola come è stato verificato anche dai carabinieri del Nas in alcuni recenti controlli nelle scuole e nella sede della Asl. La situazione è costantemente monitorata e ogni singolo documento sarà controllato con attenzione.

Resistono casi isolati di “genitori informati” che diffondono fake news e varie cialtronerie sul web, in particolare su Facebook e nei gruppetti whatsapp. Ma sostanzialmente i genitori, quelli responsabili, hanno ben compreso l’importanza di chiarire eventuali dubbi con personale qualificato.