FAMIGLIA DI ROMENI SGOMBERATA TROVA CASA

27/01/2008 di
di GUGLIELMO BOVE *

Trova casa a Roma la famiglia di rumeni rom, già sgomberati dall’Enotria della cui vicenda si erano occupati i media, tra cui una trasmissione Rai nel periodo di natale. Scendono così a 25 il numero dei rumeni ex Enotria ospitati a Valle della Speranza.

 
 
La famiglia è composta dai genitori e tre bambini, tra i quali la più piccola, tre anni, che chiameremo Alina. La bimba, soffre di una grave malformazione. E’ ricoverata da quasi un anno al Bambin Gesù di Roma. La mamma è sempre con lei. Il padre è uno dei pochi rom della zona che ha un lavoro regolare, con tanto di contratto. I due fratelli, di 8 e 10 anni, erano stati iscritti a scuola, ad Aprilia, dagli angeli custodi.

La bimba avrebbe potuto lasciare l’ospedale, ma proprio la mancanza di una casa dove vi fosse almeno l’elettricità, ne aveva impedito le dimissioni. La piccola paziente, infatti, deve rimanere costantemente collegata ad una apparecchiatura alimentata dall’energia elettrica.

Con la mamma al Bambin Gesù e il padre al lavoro a Roma, i due ragazzi erano stati accolti e assistiti dal personale del primo circolo di Aprilia, diretto da Giovanni Tasciotti. Aiutati dalle famiglie dei compagni, dalle insegnanti, dal presidente del Consiglio d’Istituto. Gli “angeli custodi” provvedevano al resto : il panino per la colazione, il prelievo a scuola. Spesso rimanevano con l’unità di strada per il pranzo, oppure presso l’associazione Mondo Cultura di Grazia Bombini, a Capodicarne, per la merenda e i compiti. Fino al rientro del papà, con il treno delle 19. Una soluzione non ideale, ma era quanto si poteva fare. Intanto l’assistente sociale dell’Ospedale Bambin Gesù riferiva delle preoccupazioni della mamma per i due ragazzi. A volte soli, dentro una stanza buia e fredda dove, quando funzionava la cantina sociale, vi era l’amministrazione dello stabilimento. Con tanto di cassaforte, trasformata in dispensa.

Proprio nel periodo di natale è accaduto l’episodio che ha commosso tutti: il 23 dicembre il papà torna all’Enotria con lo stipendio. C’è anche la mamma, che ha avuto qualche ora di permesso dal Bambin Gesù. Si preparano a trascorrere la festa insieme. Escono e lasciano all’Enotria l’intero stipendio, 800 euro. Qualcuno ne approfitta, entra nella stanza e ruba il denaro. La notte di natale, quella del ricco cenone della vigilia, la sala operativa sociale riceve la telefonata affranta dell’immigrato che dice: siamo in quattro e abbiamo solo due panini, potete fare qualcosa? Gli angeli custodi corrono, da Latina, per portare la spesa .

E’ andata avanti così, fino allo sgombero di pochi giorni fa. Anche loro trasferiti a Valle della Speranza. Con un carico di preoccupazioni ancora maggiore: la stazione ferroviaria lontana e non sapere come andrà a finire. A pochi giorni dal 31 gennaio: la scadenza del periodo di accoglienza presso la comunità delle Ferriere. In questi giorni per i ragazzi era ripresa la scuola, con l’accompagnamento quotidiano degli “angeli custodi , da Valle della Speranza ad Aprilia.

Venerdì scorso la svolta positiva: l’assistente sociale del Bambin Gesù, che si era rivolta ai servizi sociali di uno dei municipi del Comune di Roma, comunica la notizia: è stata trovata una casa e non dovranno neanche pagare l’affitto, perché l’intervento rientra in un progetto di assistenza del Comune per famiglie in gravi difficoltà. L’appartamento si trova nei pressi dell’Aurelia. C’è tutto: acqua corrente, riscaldamento, servizi. Cioè cose che questa famiglia non ha da sempre. Ma nella nuova casa c’è,soprattutto, l’energia elettrica. Il che vorrà dire che, ben presto, la bimba potrà tornare in famiglia. Così venerdì scorso il padre e i due ragazzi hanno lasciato Valle della Speranza, con le poche cose che hanno: due grandi valigie e un televisore. Accompagnati nella nuova casa a Roma da un’auto degli angeli custodi. Un finale lieto che , però, lascia l’amaro in bocca per i tanti interrogativi che propone.

Domani, lunedì , la sala operativa sociale avvertirà, con un fax e tanti ringraziamenti, il primo circolo didattico di Aprilia, dell’avvenuto trasferimento. Occorre avvisare le maestre e inviare i fascicoli nella nuova scuola che sarà frequentata dai ragazzi a Roma.

Daremo avviso della partenza dei due piccoli rumeni e ne approfitteremo per chiedere la nuova iscrizione di due bambine, 6 e 11 anni, da poco arrivate all’ex bulloneria di via Verdi. Le scuole di Aprilia, si sa, sono sovraffollate e c’è sempre qualcuno in attesa che si liberino dei posti. (* gruppo Angeli Custodi della Provincia)