VIDEO Droga per lavorare 10 ore al giorno nei campi, blitz della polizia a Latina

24/08/2018 di

Droga per lavorare nei campi (fino a 10 ore al giorno) senza sentire la fatica, né il dolore. La Questura di Latina ha effettuato dei sequestri importanti nell’ambito delle indagini sul caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori nei campi. Il blitz è stato effettuato a Le Ferriere dove è stato sequestrato lo stupefacente che contiene un principio attivo mai rinvenuto prima in questa zona.

LA DROGA PER LAVORARE. Negli ultimi anni sono emersi numerosi casi di droga consumata. Molti indiani masticano il bulbo del papaver somniferum essiccato. Si tratta dell’avanzo, lo scarto della produzione dell’eroina, quello che rimane dopo che dal bulbo è stato estratto l’oppio. Ne mangiano in media 12-15 al giorno, non per lo “sballo”, ma per sopportare e combattere la stanchezza del lavoro nei campi.

IL NODO DI PONTINIA. Individuato anche un altro gruppo di indiani che viveva a Pontinia in alcuni tuguri. Secondo la polizia gli immobili venivano utilizzati come nodo di scambio per l’immigrazione clandestina dei Sikh destinati al lavoro nei campi. Sequestrata anche una villa lussuosa dove sono stati trovati documenti falsificati che servivano a giustificare la presenza degli stranieri.

All’interno di tre fabbricati fatiscenti, che si trovavano in un appezzamento agricolo, sono stati trovati 10 indiani che vivevano in condizioni igieniche precarie. Due di loro sono erano irregolari e sono stati avviati alla procedura di espulsione dal territorio nazionale. Il proprietario del terreno agricolo, un imprenditore di 47 anni di Pontinia, è indagato per abusivismo edilizio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ulteriori indagini sono in corso per accertare la regolarità dei rapporti di lavoro.

L’OPERAZIONE DELLA POLIZIA. Sequestri di bulbi di papavero e una denuncia per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. È il bilancio di un vasto servizio di controllo della squadra mobile di Latina nelle campagne pontine per il contrasto allo sfruttamento del lavoro. A Borgo Le Ferriere gli investigatori, guidati dal vicequestore Carmine Mosca, hanno effettuato un sopralluogo in alcuni caseggiati in cui dormivano cinque cittadini indiani, di etnia Sikh e tutti regolari sul territorio nazionale, che lavoravano come braccianti agricoli in diverse aziende del territorio. In una stanza degli alloggi sono state trovate e sequestrate buste contenenti bulbi di papavero essiccati che, analizzate dalla polizia scientifica, hanno rilevato la presenza del principio attivo dei derivati dell’oppio. Secondo quanto accertato, il vegetale veniva essiccato per la preparazioni di infusi e bevande che gli indiani utilizzavano prima e durante i pesanti turni di lavoro nei campi per sopportare la stanchezza. Per il possesso dei bulbi è stato denunciato a piede libero un indiano di 35 anni. Negli stessi alloggi sono state poi ritrovate centinaia di buste contenenti tabacco indiano, ognuna delle quali aveva all’interno una boccetta di plastica con carbonato di calcio. Tabacco e carbonato di calcio venivano impastati e masticati per ottenere effetti analgesici e anche in questo caso utilizzati dai braccianti per non sentire la fatica del lavoro.