L’autopsia conferma: Sara Basso morta per annegamento

14/07/2018 di

L’autopsia effettuata sul corpo di Sara Francesca Basso conferma: la ragazza è morta per annegamento. La 13enne deceduta dopo un bagno nella piscina al Virgilio Hotel di Sperlonga, dove era in vacanza con i genitori. Ora si dovranno attendere ulteriori dettagli dalla relazione tecnica dei medici legali di Tor Vergata dove è stato effettuato l’esame autoptico. A eseguire l’autopsia è stato il medico legale Stefania Urso, incaricato ieri dalla procura di Latina, che indaga sul caso.

Tutta l’area della piscina e il vano pompe sono stati posti sotto sequestro. In corso accertamenti sulla potenza del bocchettone del ricambio dell’acqua, ampio circa 20 centimetri, che ha aspirato con forza la ragazzina tanto che le quattro persone che si sono tuffate per salvarla sono riuscite a portarla a bordo vasca con non poche difficoltà.

Le verifiche puntano anche a capire se l’albergo fosse obbligato ad avere un bagnino, che l’altro pomeriggio non c’era, o meno. La tragedia si è consumata davanti agli occhi della mamma di Sara che, disperata, ha dato l’allarme. Erano le 17 circa di mercoledì quando la 13enne è entrata in piscina per farsi un bagno e poco dopo ha iniziato a bere acqua e ad essere risucchiata dal bocchettone.

Inutile il tentativo di un turista americano di salvarla perché, mentre l’uomo cercava con tutte le forze di tirarla a sé aiutato da altre tre persone, la 13enne aveva già bevuto tantissima acqua. Quando è stata portata a bordo piscina è stata soccorsa subito da un medico presente e il suo cuoricino ha ripreso flebilmente a battere, ma nella notte le sue condizioni, fin da subito apparse molto gravi, sono precipitate e per lei non c’è stato nulla da fare. Dolore e sgomento a Frosinone dove Sara Francesca frequentava le scuole medie.

«Era attenta e sensibile, sempre pronta a mettersi in gioco» ricordano i professori della seconda media del Campo Coni. «Senza la sua energia – hanno concluso gli insegnanti in una nota – adesso saremo tutti più poveri». Mentre a Morolo, la cittadina in Ciociaria di cui era originaria, in molti la descrivono come «una studentessa modello, educata, generosa» e con la passione per la danza.