Gioco d’azzardo, la Caritas lancia l’allarme: giocata media di 900 euro
La Caritas diocesana di Gaeta definisce allarmanti i dati sul gioco d’azzardo nei 17 comuni dell’Arcidiocesi della città marittima del Tirreno che comprende un vasto territorio con i comuni di Ausonia, Coreno Ausonia, Santi Cosma e Damiano, Castelforte, Minturno, Spigno Saturnia, Formia, Ponza, Ventotene, Gaeta, Itri, Campodimele, Sperlonga, Fondi, Monte San Biagio, Lenola e Pastena.
In questi comuni, secondo recenti dati, la media della giocata pro capite nel 2016 è stata di circa 900 euro, il doppio di quella nazionale, mentre l’incidenza della spesa media per l’azzardo sul reddito è stata di circa il 6%. In totale, sono presenti 1250 slot machine con una media di 7,5 apparecchi per 1000 abitanti. Solo a Ventotene non sono presenti.
«In attesa del decreto di riordino del gioco d’azzardo e per limitare le pesanti conseguenze dell’azzardo – sostengono dalla Caritas dell’Arcidiocesi di Gaeta – il nostro tavolo di lavoro richiede che si agisca a livello di Distretto Sanitario emanando regolamenti comuni in ogni città, con l’obiettivo di incoraggiare gli esercenti a disfarsi delle slot machine, inserendo norme più restrittive per l’ubicazione delle sale gioco o delle macchinette mangiasoldi nei locali commerciali».
Secondo la Caritas, «procedure simili sono state adottate dal presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino che ha emanato un regolamento, con carattere retroattivo, per spegnere tutte quelle slot che violano le disposizioni sulle distanze: mai a meno di 500 metri da luoghi cosiddetti sensibili come scuole, ospedali, impianti sportivi, luoghi di culto, banche, istituti di credito o stazioni ferroviarie».