IL PROCURATORE: LA MAFIA C’E’ MA NON COMANDA

16/01/2008 di
di MARCO CUSUMANO *

Aumentano le
violenze sessuali, aumentano gli episodi di usura, ma diminuiscono gli
infortuni sul lavoro e «l’economia pontina resta libera». Il
procuratore capo di Latina, Giuseppe Mancini, ha illustrato ieri
mattina il bilancio del 2007 fornendo una serie di numeri sull’attività
della magistratura pontina. Oltre 33.700 sono i procedimenti pendenti,
53.602 quelli sopravvenuti e 53.317 quelli definiti. Ogni sostituto
procuratore ha in mano circa 1.500 procedimenti, le udienze penali sono
state 1.495 con un boom di udienze davanti ai giudici di pace: 377.


Numeri
apparentemente “sterili” che in realtà descrivono una Procura carica di
lavoro ma priva di mezzi adeguati, oltre che di personale. Come al
solito sono molto numerosi i procedimenti a carico di ignoti (oltre
21.000 solo nel 2007) mentre cresce anche l’attività dei giudici di
pace, «quasi una Procura nella Procura» commenta Mancini.

Il
magistrato ha liquidato il caso del piromane scarcerato e poi
riarrestato, episodio che scatenò una polemica a livello nazionale,
come un “fatto tecnico”: «Quando è emerso che l’uomo aveva un
precedente abbiamo disposto l’arresto, inizialmente la situazione
sembrava meno grave» ha spiegato Mancini.

Il procuratore ha poi
toccato la spinosa questione delle infiltrazioni mafiose nella
provincia pontina. «In realtà non esiste nessun controllo della
malavita organizzata sull’economia e sui settori produttivi della
provincia. Ci sono certamente degli investimenti effettuati con denaro
di provenienza illecita, come avviene in tutti i territori provinciali.
Il fiume di denaro che proviene dalla droga, dalle truffe e dal
business dei rifiuti viene sicuramente reinvestito, ma l’azione della
Procura è stata capillare, con i sequestri e gli accertamenti
patrimoniali. Ci sono stati, è vero, arresti di latitanti ed episodi
criminali, ma siamo lontani dal controllo mafioso delle attività
produttive, dalla paura diffusa avvertita dai cittadini e dal clima di
omertà».

Sei sono stati i sequestri patrimoniali eseguiti, per un
totale di 11 milioni di beni e nove conti correnti bancari bloccati.
Complessivamente 64 le denunce per bancarotta fraudolenta, 1.100 per
abusivismo edilizio, 80 invece le denunce per violenza sessuale, di cui
13 contro minori. Un dato preoccupante che descrive una diffusa
violenza tra le mura domestiche, spesso difficile da individuare e
denunciare anche per la paura delle vittime.

Confortanti i dati sul
fronte degli infortuni sul lavoro: «Nel 2007 abbiamo avuto un solo caso
di infortunio mortale e una sensibile diminuzione di infortuni gravi,
grazie all’azione congiunta di Procura, forze di polizia e il
dipartimento prevenzione della Asl, oltre che al controllo serrato di
cantieri e aziende agricole della provincia». Il procuratore ha
invitato i Comuni a procedere direttamente con il sequestro dei
cantieri abusivi, come consentito dalla nuova normativa. (* Il Messaggero, 16-01-2008)