Tiziano Ferro non ha evaso le tasse, assolto dal tribunale di Latina
Tiziano Ferro è stato assolto “perché il fatto non sussiste” dall’accusa di evasione fiscale. La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico Giorgia Castriota al tribunale di Latina. Il pm Alessio Sterzi aveva chiesto un anno. L’avvocato di Ferro, Giulia Bongiorno, ha dimostrato che la residenza inglese di ferro era reale e non fittizia.
L’ACCUSA. Secondo la ricostruzione dell’accusa, emersa nelle precedenti udienze, i guadagni di Ferro venivano incassati attraverso due società, una olandese e l’altra inglese, che sono state definite in aula delle “scatole vuote” con soci residenti in alcuni paradisi fiscali. Queste società incassavano il denaro frutto dei tour e delle apparizioni televisive di Tiziano Ferro ma anche delle royalties sulla sua musica. Si parla di milioni di euro che, secondo l’accusa, venivano sottratti alla tassazione italiana. Per questo motivo il cantautore avrebbe spostato la residenza in Gran Bretagna, per eludere il fisco, anche se trascorreva moltissimo tempo in Italia, circa 200 giorni all’anno, come riferito in aula dalla testimone. «Ferro – ha detto la funzionaria dell’Agenzia delle Entrate di Latina – aveva uno status particolare, risultava “residente non domiciliato”. Inoltre risultava assunto come dipendente nella società inglese con uno stipendio di 10.000 euro al mese». Secondo la ricostruzione l’evasione fiscale totale sarebbe di quasi 4 milioni di euro. L’accusa è di aver violato l’articolo 5 del decreto legislativo numero 74 del 2000, evadendo le tasse nel periodo in cui risultava residente in Gran Bretagna, esattamente tra il 2006 e il 2008.
La difesa ha invece dimostrato il contrario, convincendo il giudice che avrò tempo 90 giorni per depositare le motivazioni dell’assoluzione.
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