LA RACCOLTA DIFFERENZIATA COSI’ NON FUNZIONA

07/01/2008 di
di MONICA FORLIVESI *


 La raccolta differenziata così come si fa ora a Latina è destinata a fallire: troppo costosa e poco funzionale. Ne è sicuro il Partito democratico, che nel Piano economico finanziario della Latina Ambiente per il 2008 trova consistenti elementi di conferma alla sua tesi.

 
Il primo punto è l’incremento del piano, che passa a 20 milioni 874.000 euro, com’è stato più volte ribadito, una differenza di circa tre milioni in più rispetto al piano precedente che dovrà essere “coperta” dagli utenti attraverso ovviamente un aumento ulteriore delle bollette.

Secondo l’opposizione consiliare un aumento inaccettabile. «Il nostro obiettivo politico – dice il consigliere del Pd Giorgio De Marchis – è mantenere il piano economico-finanziario sui 15 milioni di euro». In che modo? «Due sono i punti sui quali intervenire a nostro avviso, prima di tutto i 20 milioni, quasi 21 del piano, sono determinati da 7,6 milioni che è il costo di gestione dell’indifferenziato, il costo della differenziata incide per poco più di tre milioni, quindi ci sono 6 milioni 92.000 euro di non bene precisati costi comuni e 4 milioni di costo d’uso del capitale. Vorremmo capire cosa sono questi costi comuni, perché nel piano non vengono mai precisati». E’ un punto che va chiarito – sottolinea il consigliere del centrosinistra – anche perché si tratta di un cifra che rappresenta quasi la differenza tra il nuovo e vecchio piano economico, una differenza significativa e che andrà a incidere sensibilmente sulle bollette.

Oltre ai “costi comuni” in che modo pensate si possano contenere le spese? «Sulla raccolta differenziata». Ma si è sempre saputo che il servizio sarebbe stato più costoso inizialmente. «Sì, ma qui c’è qualcosa che non funziona – sostiene il rappresentante del Pd – il sistema così come è stato gestito ha portato risultati apprezzabili ma inferiori rispetto al previsto. Va sicuramente rimodellato perché ha lasciato ampie fasce di scontenti tra i cittadini, la stessa Latina Ambiente ammette di aver dovuto applicare dei correttivi nel corso dell’anno, è evidente che il progetto avviato non è adeguato alla nostra città». E così strada facendo la società partecipata ha dovuto modificare il progetto: in centro la raccolta porta a porta integrale è diventata integrata e nei borghi il contrario, da integrata è diventata integrale, sono state realizzate le piazzole davanti alle abitazioni per evitare il tragitto fino ai cassonetti, spesso piuttosto lungo.
 
«Modifiche – sottolinea De Marchis – che hanno determinato un aumento di costi, la raccolta integrale costa molto più di quella integrata, ma anche necessità di avere più personale. Tra l’altro tutte queste modifiche sono state effettate senza alcun atto deliberativo, nonostante comportassero costi aggiuntivi. La necessità di rimodulare il sistema di raccolta viene implicitamente ammessa dalla società quando scrive che la differenziata funziona se la gente collabora e che, nel caso di Latina, dopo un iniziale aumento di differenziata c’è stato un aumento dell’indifferenziato, tanto che i conferimenti in discarica non sono diminuiti come ci si aspettava. Secondo il progetto si sarebbero dovute portare in discarica 39.074 tonnellate annue di rifiuti invece ne sono state conferite circa 55.000, 16.000 tonnellate in più». Di tutto questo si parlerà questa mattina in commissione Ambiente. (* Il Messaggero, 07-01-2008)