Evasione da 14 milioni di euro, arrestati 4 commercialisti di Latina

31/05/2017 di
guardia-finanza

Quattro commercialisti di Latina sono stati arrestati nell’ambito di un’indagine su un sistema creato per evadere il fisco, non pagare i contributi e beneficiare degli incentivi previsti dal Jobs Act, costringendo i lavoratori a dimettersi per poi essere riassunti. Il blitz è partito da Lodi dove ha sede la Multiconsult srl, una software house specializzata nella logistica con clienti di livello internazionale. I titolari dell’azienda, padre e figlio, sono stati arrestati insieme al commercialista di Latina Claudio Proietti, 66 anni, bloccato a Bologna. Secondo l’accusa è lui l’ideatore del complesso sistema creato per evadere il fisco, utilizzando soprattutto società di comodo per evitare il pagamento di tributi e contributi previdenziali e assistenziali.

Sono invece finiti ai domiciliari il revisore contabile dell’azienda, un 58 enne di Milano, e tre colleghi di studio di Claudio Proietti, uno dei quali è stato trovato in vacanza a Ponza. Si tratta di Lino Sarallo, 68 anni di Latina; Fabio Galante 50 anni di Latina e Angela Di Legge 45 anni di Roma.

Claudio Proietti è un nome che ricorre in diverse inchieste. Lo scorso anno fu rinviato a giudizio per 5 casi di bancarotta fraudolenta, nel 2014 la Guardia di Finanza eseguì un maxisequestro di 48 immobili e terreni a cui riconducibili, per un valore complessivo pari a circa 4 milioni di euro. Secondo l’accusa il commercialista risultava come dipendente di un modesto studio ma in realtà forniva consulenze a numerose società, riuscendo così a evadere ai fini dell’Irpef e dell’Iva circa 4 milioni di euro in dieci anni.

Ora arriva la nuova inchiesta da Lodi dove il gruppo avrebbe evaso 14,6 milioni di euro di Iva, percepito 132.955 euro di indebite agevolazioni previste dalla Legge di Stabilità (con conseguente truffa aggravata ai danni dello Stato) ed emesso attraverso le società fittizie 35,6 milioni di euro di false fatture. Una di queste, per circa 300mila euro, è risultata emessa in favore del Perugia Calcio. Sequestrate anche le quote della Multiconsult e 62 immobili riconducibili agli arrestati, tra cui ville, appartamenti, terreni e anche una casa su due piani in piazzale Clodio a Roma. Il valore complessivo dei beni sequestrati è di 26 milioni di euro.

Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere finalizzata all’emissione ed all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, indebite compensazioni e truffa aggravata ai danni dello Stato, nonché altri reati fiscali per omessa o infedele dichiarazione.