Parco Mussolini, Moscardelli: Giusto cambiare nome. Ma la città si spacca

25/05/2017 di

Il senatore Claudio Moscardelli si dichiara favorevole al cambio di nome dei giardinetti di Latina, intitolati ad Arnaldo Mussolini. “Sono d’accordo – spiega Moscardelli – con il Sindaco Coletta perché i giardinetti siano dedicati a Falcone e Borsellino. Anacronistica fu la scelta di Finestra di ripristinare la toponomastica di epoca fascista, accompagnata da un’invasione di vie e teatri dedicati al periodo del ventennio e sempre a maggioranza. Il positivo recupero della storia della città e’ degenerato nel tempo in una retorica della nostalgia del regime straripante. Ci rimangono di quegli anni progetti falliti e macigni sul futuro della città con cui oggi siamo alle prese”.

Ben diversa la posizione dell’avvocato Massimiliano Bruno, presidente dell’associazione Movimento Latina: “In questi ultimi giorni – spiega Bruno – si è fortemente riacceso il dibattito sulla scellerata proposta avanzata dal Consigliere LBC Salvatore Antoci di cambiare il nome dei nostri giardinetti da “Parco A. Mussolini” a “Parco Falcone e Borsellino”. Ebbene, sarebbe disonestà intellettuale non riconoscere le gesta eroiche di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uomini fedeli ai propri ideali di legalità e giustizia, per i quali hanno sopportato indicibili amarezze e pesantissime privazioni, servendo lo Stato fino in fondo anche a costo di morire. E proprio per questo meritano, sicuramente, di essere ricordati e commemorati in maniera consona ed adeguata, magari anche intitolando loro luoghi ben più importanti della nostra città. Ma l’impressione, condivisa da molti, è che tale iniziativa sia solo un banale pretesto per cancellare il nostro passato. Al termine delle elezioni nel 2016, il neo Sindaco Coletta ed i suoi gridavano: “Abbiamo cambiato il libro!”. Ed ora gli stessi tentano invano di riscrivere la storia nella maniera più violenta e brutale possibile: spogliandoci della nostra stessa identità. La verità è che il libro è sempre lo stesso e, a distanza di un anno dal loro insediamento, forse c’è la consapevolezza di aver fallito tutti gli obiettivi promessi e di non essere in grado di scrivere nemmeno una pagina. E quindi, bramosi di lasciar un segno a tutti i costi, il loro inchiostro viene goffamente ed esclusivamente utilizzato per cancellare, barrare, eliminare ciò che in passato, nel bene e nel male, è stato elaborato. Le altre pagine continuano, inesorabilmente, a rimanere bianche. Invero, la storia della nostra città è una caratteristica essenziale della nostra cultura, della nostra identità. E il divenire del tempo, il susseguirsi delle nostre generazioni, tutto scorre attraverso un tramandarsi di valori, tradizioni, condivisioni ed accadimenti che solo in tal modo si rendono fruibili ai discendenti. La nuova amministrazione dimentica, in maniera consapevole, che la maggioranza dei cittadini è fiera ed orgogliosa delle origini e della storia della città di Latina. Ed al contrario, non si rende conto che è invece tipico dei regimi dittatoriali eliminare i “libri del passato”. E’ ormai sotto gli occhi di tutti che la nuova amministrazione ha imparato presto i segreti ed i trucchi della vecchia psicologia politica: la strategia della distrazione che consiste nel “deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti”. Più che liberare i “giardinetti” da un cognome scomodo, si preoccupino invece di liberarli dal degrado, dai tossicodipendenti, dall’incuria e dalla sporcizia”.

La questione sembra attirare l’attenzione di molti cittadini, divisi tra favorevoli e contrari al cambio del nome. Ma la maggioranza osserva il dibattito in silenzio, domandandosi: E’ questa una priorità per Latina?

  1. Il prossimo passo quale sarà? Forse moificare la struttura di palazzo M?

  2. cambiasse nome lui moscardelli! Lo specchiato senatore de noantri….. ci raccontasse invece come è finita la sua questione nelle mani della procura di Rieti.
    P.S. non sono di destra nemmeno fascista, ma voler cambiare nomi e cognomi ai toponimi storici della città di Latina significa essere ignoranti.
    Anzi ripristinerei il nome originario di Littoria.