“Corpo disumano”, il nuovo libro di Daniele Campanari

11/03/2017 di

“A chi riesce a capire / come ci si sente”. È con questa dedica che vengono introdotte le poesie che compongono la raccolta “Corpo disumano” (Oèdipus, Salerno – 2017), nuovo libro del giornalista e scrittore di Latina Daniele Campanari. Il testo, disponibile in tutte le librerie italiane, è frutto di un lavoro durato quasi tre anni. In questo tempo l’autore ha raccolto e narrato fatti ed episodi puntando l’arco su determinate persone che, comunque, non ha mai voluto colpire con la sua freccia. Un po’ come fu per Guglielmo Tell e la sua mela, una mela certamente presa e scaraventata a terra ma che non ha provocato dolore sul corpo degli altri. Semmai, il dolore che si intende leggendo è autoinflitto, seppure soltanto nel momento in cui penetra nella pelle.

“Corpo disumano”, terza opera letteraria di Campanari, è presentato dalla scrittrice Simona Baldelli (autrice Giunti). Nella prefazione al volume, la Baldelli rilegge le poesie del poeta pontino ricordando il capolavoro “Aspettando Godot” di Samuel Beckett. E dice: “Le poesie di Daniele Campanari […] ci consegnano uno sguardo denso e disilluso su una realtà che è fatta di solitudine e dolore, attonito contenitore di vicende difficili da codificare. Le parole sono disperatamente soggettive, scritte nella carne […] e, proprio perché così credibilmente ancorate al suo essere, parlano all’orecchio di chiunque le ascolti, in virtù di quel desiderio di connessione, o tensione all’assoluto, cui ogni essere umano aspira”.
Non solo Beckett; anche un altro autore noto viene citato – e modestamente accostato a Campanari – dalla Baldelli. Si tratta del portoghese José Saramago, premio Nobel per la Letteratura nel 1998, padre del famosissimo romanzo – poi riadattato al cinema – “Cecità”. È qui che la scrittrice dice di aver “visto” Campanari provare “a rimettere le cose a posto, attento, però, a tenere l’essere umano al centro di esse”.

Il “Corpo disumano” dell’autore di Latina è diviso in due parti: nella prima, quella notturna, c’è intimità, vengono analizzati i rapporti di coppia, i vincoli familiari e le inevitabili delusioni; nella seconda, invece, quella diurna, entrano in scena i morti del terrorismo, il bambino siriano che somiglia a una “conchiglia a testa in giù”, le mense dei caritatevoli che accendono la luce sul mondo contemporaneo.

Campanari, dunque, dopo essere stato battezzato dal poeta e scrittore Davide Rondoni all’esordio letterario, poi preso sottobraccio dallo scrittore romano Paolo Di Paolo e dal poeta Nicola Bultrini, si fa accompagnare verso la maturità poetica da penne che ri-conoscono l’ambiente intorno camminando nel suo “Corpo disumano”. Un corpo che, nonostante il precario equilibrio dovuto alle botte subite, si regge in piedi respirando quanto possibile.

Il nuovo libro di Campanari verrà presentato mercoledì 29 marzo 2017 alle 18.30 negli spazi de La Feltrinelli di Latina in via Armando Diaz. Insieme all’autore ci saranno il giornalista e poeta Simone di Biasio, lo scrittore Claudio Volpe, l’attrice e regista Michela Sarno.
Mentre lunedì 13 marzo 2017 Campanari sarà ospite nel programma “Orecchie di carta” in onda dalle 14 su Radio Kaos (Roma).