Ordine degli Avvocati, elezioni da rifare a Latina e Bari

01/02/2017 di

Sono da rifare non solo le elezioni dell’Ordine degli avvocati di Latina, ma anche quelle di Bari. Lo hanno deciso le Sezioni Unite civili della Cassazione con due verdetti depositati uno ieri (sentenza 2481) e l’altro questa mattina (sentenza 2614), sollevati da due diversi gruppi di avvocati laziali e pugliesi contro il Consiglio nazionale forense aveva respinto i reclami dei professionisti contro il nuovo Regolamento elettorale ministeriale del dieci novembre 2014 che, di fatto, “bloccava le liste” prevedendo per ogni lista la presentazione di un numero di candidati pari al numero dei seggi da coprire, e la possibilità di votarla in blocco.

Ad avviso dei supremi giudici, le due sentenze con le quali il Consiglio nazionale forense aveva convalidato le elezioni di Latina e Bari, e il ‘metodò elettorale seguito, sono da annullare. In tutti e due i verdetti, la Cassazione conclude la sua decisione sottolineando che «la sentenza impugnata deve essere cassata e, non essendo necessari ulteriori accertamenti in fatto, poichè le operazioni elettorali si sono svolte in applicazione di norme regolamentari illegittime, la Corte può decidere la causa nel merito, annullando le operazioni elettorali predette».

Così sono stati annullati «tutti gli atti relativi al procedimento elettorale per l’elezione dei componenti del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati» di Latina e di Bari «per il quadriennio 2015-2018». Contro il nuovo regolamento elettorale hanno dato battaglia, oltre a vari sindacati locali degli avvocati, anche l’Associazione nazionale forense (Anf) e l’Associazione nazionale avvocati italiani (Anai).

Sia il Tar del Lazio che successivamente il Consiglio di Stato, con più sentenze avevano dichiarato l’illegittimità degli articoli più contestati del nuovo regolamento, ma il Consiglio nazionale forense aveva lo stesso “difeso” la riforma e convalidato i risultati elettorali. Sicuramente ci saranno altri verdetti della Cassazione che – dopo le due pronunce apripista – annulleranno le elezioni di altri Ordini laddove è stato presentato il ricorso. Si parla di una ventina di Ordini a rischio.