Stalking e droga, la polizia esegue due misure cautelari

05/11/2016 di
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Un marocchino di 27 anni domiciliato a Cassino per oltraggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. “L’indagine – spiega la Questura – è nata da una segnalazione di una donna formiana rimasta colpita dalla foto, apparsa sul profilo dell’autore di una serie di insistenti telefonate, effettuate sull’utenza della figlia recentemente arrestata per possesso ai fini di spaccio in concorso di sostanza stupefacente. Secondo la donna il telefono chiamante presentava una foto del profilo utente, ritraente un uomo ed una bandiera sullo sfondo, con scritte similari a quelle dello Stato Islamico. L’autore di tali telefonate, successivamente identificato in R. J., già legato alla ragazza da una relazione sentimentale, secondo la testimonianza informalmente resa, sarebbe stato la vera causa dell’allontanamento dagli affetti familiari della figlia, divenuta a soli venti anni assuntrice di droga e spacciatrice”. L’uomo è stato trovato in possesso di una modica quantità di droga.

La polizia ha eseguito anche una misura di prevenzione per Stalking nei confronti di un 40enne. “Anche qui – spiega la Questura – è stata fondamentale la denuncia raccolta dal personale del Commissariato di Formia, da parte di una donna che dopo aver concepito un figlio unitamente al proprio partner subiva da questi una serie inaudita di violenze. Sono state riscontrate una serie di violenze esercitate nei confronti della giovane donna, subite anche qualche tempo prima del parto, attraverso referti medici e testimonianze che hanno convinto la Procura di Cassino ad emettere un provvedimento cautelare. La causa di tanta violenza veniva attribuita ad una forte gelosia ed al rifiuto del nascituro e del conseguente ruolo di padre. Il destinatario della misura del giudice di Cassino è un personaggio di Formia di circa 40 anni con alcuni precedenti di polizia giudiziaria , al quale è ora inibita la possibilità di frequentare la propria vittima con un Divieto di avvicinamento, provvedimento appositamente previsto dal codice penale per gli autori del reato di atti persecutori.