DELITTO GIANGRASSO, LA RICOSTRUZIONE DI HRISTEA

16/12/2007 di
di MARCO CUSUMANO * 

Domani Bogdan Florin Hristea, il romeno di 23 anni arrestato per l’omicidio di Antioco Giangrasso, sarà interrogato dal giudice Giuseppe Cario. Ma ora emergono nuovi particolari sulle dichiarazioni già rese al pm Olimpia Monaco che indaga sul delitto del commerciante. Hristea ha svelato ulteriori particolari sulla dinamica dell’aggressione. Dettagli che saranno confrontati con quelli che fornirà Calin Cazan, il secondo romeno arrestato e difeso dall’avvocato Daniela Fiore, quando sarà estradato in Italia.


Secondo Hristea, Cazan ha litigato con Giangrasso perché il commerciante voleva avere un rapporto sessuale con Hristea, il quale si era però rifiutato. I due romeni hanno dormito a casa di Giangrasso anche la notte precedente a quella del delitto (4 agosto 2006). Il commerciante li aveva avvicinati, davanti a un supermercato dove avevano mangiato con pochi euro, chiedendo l’ora. Hristea non capiva l’italiano, per cui aveva risposto Cazan (che era già stato a Latina e parla un po’ l’italiano). Dopo una breve chiacchierata avevano deciso di seguire Giangrasso che aveva offerto ospitalità in un appartamento dicendo che era di un suo amico. Il commerciante aveva detto che lavorava come autista.

La prima notte i tre dormono tutti insieme a casa di Giangrasso. Non accade nulla. La mattina dopo fanno colazione, si lavano, poi i due romeni escono. Il pomeriggio tornano nello stesso supermercato. Cazan dice a Hristea di aspettare Giangrasso, convinto che li avrebbe aiutati visto che non trovavano lavoro e non avevano un posto dove dormire. Giangrasso torna al supermercato e li invita a seguirli di nuovo a casa. Bevono qualcosa in balcone. Poi Cazan dice a Hristea che Giangrasso vuole avere un rapporto sessuale con lui: è l’unico che gli piace.
 
Si mettono a letto intorno alle 10 di sera, nella stessa posizione della notte precedente. Hristea si alza e va a fumare una sigaretta. Cazan gli dice di fare un massaggio a Giangrasso perché aveva un dolore al collo. Hristea accetta, inizia il massaggio ma Giangrasso comincia a toccarlo. Hristea si spaventa, si alza dal letto, prende i suoi pantaloni, si riveste e tenta di uscire dal corridoio. Cazan – sempre secondo la versione di Hristea – lo blocca e tenta di tranquillizzarlo dicendo che non sarebbe successo nulla. A quel punto Giangrasso afferra i polsi di Hristea e prova a tirarlo verso di sé, facendolo cadere su una lampada. La situazione degenera: Cazan e Giangrasso si affrontano, si picchiano. Hristea dice di non capire cosa stava accadendo. Vede Cazan mentre infila qualcosa in bocca a Giangrasso. Poi Cazan chiede a Hristea di aiutarlo a legare Giangrasso, lui obbedisce. Cazan gli lega i polsi con la cintura di Hristea. Quest’ultimo sostiene di essere fuggito saltando giù dal balcone dopo aver visto Cazan legare Giangrasso. Il giorno dopo i due romeni si incontrano. Cazan dice a Hristea di aver litigato con Giangrasso perché Hristea si era rifiutato di avere rapporti sessuali con l’italiano. Sostiene di averlo picchiato fino a fargli perdere i sensi, ma non di averlo ucciso. Una versione, tutta da verificare, che sarà confrontata con quella di Cazan. E soprattutto con gli ultimi esami sul Dna dai quali potrà emergere la verità. (* Il Messaggero, 16-12-2007)