PROFESSORE ASSENTEISTA DENUNCIA LA SCUOLA

15/05/2007 di
di LAURA PESINO * 
 

Assenze
per malattia accuratamente incastrate a permessi speciali per il diritto allo
studio, con l’aggiunta di aspettative non retribuite, giornate di ferie e
permessi per l’aggiornamento professionale. E con un occhio strategicamente
incollato al calendario: assenze sì, ma mai di sabato, mai nelle settimane di
Natale e Pasqua, mai nei ponti festivi e durante i mesi d’estate. Il risultato
sono decine di mancate giornate di lavoro attestate dai verbali, che ammontano,
tanto per dare un’idea, a 198 giorni nell’anno 2004-2005, a 112 nel 2005-2006, a
140 nell’anno in corso.


 

Accade in un istituto tecnico superiore
del capoluogo, dove un docente di diritto, titolare della cattedra, “per la
sistematica violazione dei suoi doveri”, ha collezionato una lunga serie di
contestazioni, addebiti e sanzioni disciplinari. Molti diritti, pochissimi
doveri.
 
Ma il professore, non contento, si è rivolto al giudice del lavoro,
chiamando in causa dirigente dell’istituto e uffici scolastici, provinciale e
regionale, “colpevoli”, a suo dire, di non fissare gli impegni scolastici
pomeridiani con congruo anticipo, di non rispondere tempestivamente alla valanga
di richieste, di inviare sistematiche ispezioni (che provocano nel suddetto
professore “stati di stress e ipertensione”) e di aver imposto, durante le sue
ore di lezione, la compresenza con altri docenti.

Il caso
finisce così al tribunale civile di Latina, davanti al giudice Diana, al quale
il professore, che si definisce per giunta “disorientato”, fa presente di subire
“gravissimi nocumenti fisici e psichici”, riservandosi di adire la Procura della
Repubblica perché qualifichi ipotesi di reato penalmente perseguibili.
 
La guerra
si combatte ora nelle aule giudiziarie: professore contro la dirigenza
dell’istituto, rappresentata dall’avvocato Andrea Nascani, che ha presentato
memorie difensive e un contro-ricorso, corredato dalla sequela di assenze
collezionate.
  (* Il Messaggero, 15-05-2007)