Maestre violente, i giudici confermano maltrattamenti e insulti ai bambini

I maltrattamenti non sono soltanto schiaffi e calci, ma anche (forse soprattutto) parole che umiliano il bambino, come “balordo”, uno degli insulti più frequenti secondo l’accusa a carico delle maestre di piazza Dante.
Gli avvocati delle insegnanti speravano di poter convincere i giudici del Riesame mostrando le immagini video registrate dalla polizia. Ritenevano che quei video evidenziassero quanto fossero “esagerate” le accuse della Procura che parla di “schiaffi” mentre la difesa li definisce “buffetti”.
Ma il Riesame ha dato ragione all’accusa confermando la sospensione di 12 mesi, una battaglia vinta dalla Procura. Sospiro di sollievo per i genitori dei bambini che temevano di poter rivedere le maestre al loro posto, nonostante le gravi accuse a loro carico. Per i difensori delle insegnanti resta ora l’ultima possibilità per annullare la sospensione: il ricorso in Cassazione.
Le indagini della polizia hanno consentito di raccogliere video e audio. Agli atti dell’indagine risultano parole di questo tenore: cretino, puzzolente, non ti voglio vedere più, sei un balordo, fai schifo, farai una brutta fine, sei un criminale, te li faccio passare io ’sti tic nervosi, scemo.
dobbiamo mettere le telecamere all’interno delle scuole… chi non è in grado di fare questo mestiere così impegnativo deve stare a casa… siamo stufi di vedere maltrattati dei bambini indifesi…