Arriva il dizionario dello slang dei giovani. E diventa una tesi di laurea
Come parlano i giovani? Uno studente di Formia, Angelo Vito Musceca, laureando a Torino, ha effettuato un curioso e interessante studio intitolato “InFormiagiovani” coinvolgendo tre scuole della città di Formia e realizzando anche un sito web: www.informiagiovani. it.
Si tratta di un’indagine socio-linguistica sul linguaggio giovanile nel Comune di Formia “con il fine di elaborare un’istantanea della situazione linguistica attuale del contesto giovanile formiano. Dopo aver effettuato diverse ricerche è stata riscontrata l’assenza di precedenti indagini sul territorio fatta eccezione di un dizionario del dialetto formiano. Quest’ultimo, però, mira alla formazione di un repertorio di tipo dialettale fornendo per ciascuna entrata la definizione oppure la traduzione, corredandola per lo più di fraseologia o informazioni grammaticali. La funzione di tale ricerca di tesi è invece quella di comprendere l’effettivo sviluppo o non sviluppo di un linguaggio giovanile nel contesto formiano e capire se l’avvento dei social network, o di altre forme di comunicazione, e le abitudini dei giovani parlanti possono influenzare il loro linguaggio attraverso l’impiego di forestierismi con particolare attenzione alle diverse tipologie di anglicismi. Altro aspetto fondamentale della ricerca è la valutazione della misura in cui la componente dialettale viene adoperata per la coniazione di un parlare diverso e, in caso affermativo, identificare, attraverso un’analisi dei dati a livello quantitativo e qualitativo, con quali modalità”.
Il punto di partenza della ricerca è quindi stato il luogo di aggregazione giovanile per eccellenza: la scuola. La ricerca è stata condotta nel mese di ottobre 2015 per mezzo di un questionario – suddiviso in 4 sezioni con un totale di 86 domande – in forma anonima somministrato a ogni studente di ogni classe messa a disposizione dai tre istituti superiori della città:
– il Liceo Classico “Vitruvio Pollione”;
– l’Istituto I.T.E. “Filangieri”;
– l’Istituto I.I.S. “E.Fermi”.
Attraverso la collaborazione degli istituti, degli insegnanti e, soprattutto, degli studenti è stato possibile effettuare l’indagine. Ai fini di una corretta esecuzione, sono stati introdotti agli studenti concetti basilari e cenni storici sul Linguaggio Giovanile. Ogni studente ha quindi avuto a disposizione 60 minuti di tempo per la compilazione del questionario.
IL SITO WEB. Alla fine della ricerca è stata presa in considerazione l’idea di realizzare un sito web con la finalità di redigere un dizionario on-line di Linguaggio Giovanile formiano. L’obiettivo è anche quello di rendere accessibile a tutti gli utenti, ma soprattutto ai giovani informatori del comune di Formia o dei comuni limitrofi, un lemmario dotato di definizioni, informazioni sulla semantica, percentuali di conoscenza e utilizzo, dati sull’influenza della variabile di genere e dell’età sulla competenza attiva o passiva di ogni lemma. Tramite una rete di tag è inoltre possibile filtrare le parole in base all’area semantica appartenente. Nel dizionario on-line vengono trattati anche gli anglicismi e gli pseudoanglicismi sottoposti all’attenzione degli intervistati e quelli introdotti dagli stessi. La speranza è quella di poter ampliare nel tempo, per mezzo di altre ricerche, il “piccolo” database creato e di innestare nella mente dei giovani parlanti una consapevolezza del loro stile comunicativo. Inoltre, mediante un’apposita sezione saranno accolte le proposte da parte degli utenti di aggiungere nuove voci a quelle preesistenti.
Il sito web è online all’indirizzo: www.informiagiovani.it.
L’AUTORE. Lo studente che ha realizzato il progetto è Angelo Vito Musceca, nato e residente a Formia, laureando del corso di Laurea di Scienze della Mediazione Linguistica presso l’Università degli Studi di Torino. Il relatore è il Professore Luca Bellone, docente di Linguistica e Filologia Italiana presso l’Università degli Studi di Torino.
IL PROGETTO NAZIONALE. E’ importante sottolineare come questo lavoro risulti essere di avvio di un progetto a livello nazionale coordinato proprio dal Prof. Luca Bellone con l’intento di realizzare uno studio e un dizionario giovanile delle diverse zone della penisola italiana. Infine, come richiesto dai dirigenti dei tre istituti coinvolti – non appena possibile – lo studente si recherà presso gli istituti a presentare formalmente il lavoro, illustrandone i risultati soprattutto ai diretti partecipanti.
I RISULTATI. Dopo aver analizzato i dati raccolti prendendo in considerazione diversi parametri quali sesso, età, comune di residenza, istituto frequentato, consapevolezza linguistica, abitudini sociologiche, conoscenza dei forestierismi, conoscenza del dialetto e conoscenza dei lemmi sottoposti all’attenzione del campione, è stata identificata la costituzione di uno stile comunicativo giovanile influenzato dalla lingua inglese, dai social network, dal web, dalla televisione e dal dialetto. Offre particolari spunti di interesse il rapporto che gli informatori hanno instaurato con quest’ultimo: in base alle risposte da loro fornite si evince senza dubbio una significativa componente dialettale, ma il modo in cui essi si rapportano al dialetto è differente da quello in cui ci si rapporterebbe un parlante adulto. Essi attingono ad esso riprendendo alcune parole o espressioni per poi traslarle in una varietà di italiano regionale o, in questo caso, di linguaggio giovanile, con conseguente acquisizione di una nuova espressività data dall’immissione dell’inserto dialettale in un contesto italofono. Anche coloro i quali hanno affermato di parlare dialetto non sono stati in grado di comprendere alcune voci dialettali (seccia, scuorno, ecc.) o hanno inserito dei sinonimi, degli esempi o delle denominazioni in un italiano substandard regionale. Inoltre, altro dato significativo, è la diminuzione della competenza attiva del dialetto in corrispondenza di una decrescita dell’età. Se il trend del quadro linguistico formiano dovesse mantenere nel tempo queste caratteristiche, si può ipotizzare, in futuro, una crescente competenza passiva del dialetto con conseguente eventuale erosione dello stesso.
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