Casa acquistata da Malvaso, per Di Giorgi l’ipotesi di reato è corruzione
L’ex sindaco Giovanni Di Giorgi esce dall’inchiesta sulla variante Malvaso ma finisce, con un’ipotesi di reato ancora più grave, in quella sull’Urbanistica affidata al sostituto procuratore Giuseppe Miliano.
Ieri in tribunale è arrivato il fascicolo sull’inchiesta Malvaso. Le richieste di rinvio a giudizio riguardano 6 persone: Di Rubbo, Monti, Malvaso, Paccosi, De Marchi e Petti.
Per gli altri indagati c’è la richiesta di archiviazione, mentre per Di Giorgi è stato disposto uno stralcio. Probabilmente l’ex sindaco sarà oggetto di verifiche nell’ambito dell’inchiesta, già avviata, sull’urbanistica a Latina. L’ipotesi di reato – scrive oggi Il Messaggero – potrebbe essere corruzione per la vicenda della casa acquistata da Malvaso, ancora tutta da chiarire.
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L’INCHIESTA SU BORGO PIAVE. Sotto accusa due delibere, quella di Giunta del 12 luglio 2012 (numero 359/2012) e quella dell’8 gennaio 2013 (numero 3/2013) con le quali fu adottato e approvato il Ppe di Borgo Piave, con una variante sia al Prg del 1972 che al Piano Particolareggiato del 1987. Una variante realizzata secondo l’accusa «in palese violazione di legge, procurando così, intenzionalmente, un ingente e ingiusto vantaggio patrimoniale alla “Piave Costruzioni” del Malvaso consistente nell’aver aumentato macroscopicamente ed illegittimamente la capacità edificatoria espressa dal lotto di terreno che passava dai 2.900 mc previsti dall’originario Ppe del 1982, in variante al Prg, agli attuali 8.800 mc» si legge nel capo d’imputazione. Non solo. L’accusa contesta anche un ulteriore aumento fino a 9,763 mc ottenuto mediante l’accorpamento dei volumi commerciali (963 mc) ad origine abusivi e successivamente sanati. Un favore che ha consentito a Malvaso di realizzare 23 appartamenti, una unità commerciale e un piano seminterrato inglobando anche l’edificio sanato.
Per Monti, Petti e Malvaso si ipotizza anche la violazione del testo unico in materia di edilizia (Dpr 380/2001) per il posizionamento dell’edificio a 18,2 metri dall’asse di via Piave, contro i 24 metri previsti dalla variante al Ppe. Un “avvicinamento” che ha consentito di sviluppare ulteriore cubatura, ottenendo circa 68 mq per ogni piano (circa 204 totali). Alla richiesta di rinvio a giudizio sono state allegate, come fonti di prova, le informative del Nipaf, Guardia di Finanza, la consulenza tecnico urbanistica, le dichiarazioni dei funzionari della Regione Lazio e gli interrogatori di alcuni indagati.
Le irregolarità contestate a Malvaso dopo il sequestro del palazzo a Borgo Piave, si intrecciano con un altro aspetto dell’indagine: l’acquisto del sindaco Giovanni Di Giorgi di una casa in piazzale Carturan 22 proprio dal consigliere di Forza Italia Malvaso. La Procura aveva messo in dubbio che quella casa fosse stata pagata regolarmente, secondo il suo valore reale.
LA CASA COMPRATA DA DI GIORGI. Il giudice Mara Mattioli scrisse testualmente nell’ordinanza di sequestro del palazzo in via Piave: «Risulta che in data 27 ottobre 2012 a cavallo tra la prima delibera della Giunta (approvazione variante Ppe di Borgo Piave) è la seconda delibera dell’8 gennaio 2013 (approvazione definitiva) la società Agyron Immobiliare srl riconducibile al Malvaso (titolare del 50% delle quote sociali) ha venduto un attivo residenziale sito in Latina, piazzale Carturan n.22 al sindaco Giovanni Di Giorgi (presente nella giunta dell’8 gennaio in cui è stata decisa l’approvazione definitiva della variante), vicenda su cui sono in corso accertamenti per verificare l’effettivo pagamento del prezzo di acquisto, posto che in maniera singolare nell’atto di compravendita, non solo non è indicata la grandezza dell’appartamento (in modo anche da valutare la congruità del prezzo indicato), ma risulta solo una promessa di pagamento del prezzo a mezzo bonifico bancario che doveva avvenire entro il 30 novembre 2012 di cui peraltro allo stato non vi è traccia».
E basta!
Ma chi se ne frega di tutta questa storiaaa!!
Dite sempre la stessa cosa da un anno!!
Ma è possibile che voi giornalisti non sapete parlare di altro???
Bah
Chissa caro Elia, forse perche questi “galantuomini” fanno sempre le stesse cose?