AEROPORTO, CONSIGLIO REGIONALE CHIEDE SEDUTA STRAORDINARIA

27/11/2007 di
Un consiglio straordinario per
discutere degli aeroporti del Lazio. Su questa richiesta, anche
a seguito della decisione annunciata ieri dal ministro dei
Trasporti Alessandro Bianchi sul terzo scalo a Viterbo, si è
aperto il consiglio regionale. La proposta, che ha visto a
favore il presidente del consiglio Guido Milana, è partita sia
dai consiglieri di maggioranza sia dai consiglieri di
opposizione.

 
È stato il consigliere socialista Donato Robilotta
a richiedere per primo in aula che si debba discutere degli
scali laziali: «Ègiusto convocare il consiglio su questa
vicenda», ha detto. «Quest’aula cerca di non decidere, di
parlare di tutto salvo che di questo», gli ha fatto eco Aldo
Forte (Udc), che ha aggiunto che «bisogna discutere seppure in
ritardo questa questione».
 
«Marrazzo ci deve spiegare almeno il
perché della scelta», ha detto Fabrizio Cirilli (Misto). A nome
del Partito democratico ha parlato Claudio Moscardelli che ha
ricordato che «è già stata presentata la richiesta» per un
consiglio straordinario sul terzo scalo. «Bisogna fissare con
urgenza il consiglio regionale», ha aggiunto. Il consigliere di
Forza Italia Romolo del Balzo ha detto che «Marrazzo ha recitato
un ruolo di comparsa: Latina aveva tutti i requisiti
infrastrutturali per poter ospitare il terzo scalo. È stata una
umiliazione per la provincia».
 
«In quest’aula – ha detto il
capogruppo di An Antonio Cicchetti – permane il vizietto di
decidere prima e poi di venirne a discutere in consiglio
regionale. Non entro nella guerra tra capoluoghi di provincia,
ma in questa decisione il sud del Lazio è rimasto scoperto. Le
scelte devono essere ponderate e portate a conoscenza di coloro
che rappresentano i territori. Si può recuperare convocando
immediatamente il consiglio, magari mercoledì prossimo. Non
bisogna penalizzare nessuno ma aprire più fronti. Con lo
sviluppo del low cost ci sono altri ragionevoli spazi». «Una
delle 24 commissioni prima della decisione del ministro non si
poteva riunire? Quando si passa sulle sedi istituzionali si fa
un vulnus alla democrazia – ha detto Giovanni Carapella (Pd) Il
modello governatoriale che ho contestato a Storace lo contesto
anche adesso. Questa istituzione deve avere prestigio sempre in
tutte le occasioni».