Sermoneta, il Comune investe sul commercio

09/12/2015 di
sede-comune-sermoneta

sede-comune-sermonetaComune di Sermoneta sta lavorando a una serie di incentivi e regolamenti che possano favorire le attività produttive del territorio e soprattutto incentivare l’apertura di nuovi esercizi commerciali innovativi e che riportino in auge i mestieri che si stanno “estinguendo”.

“In questi mesi l’Assessorato ha approfondito la materia per poter offrire una vasta gamma di sgravi ed incentivi a coloro che intendano investire sul nostro territorio – spiega l’Assessore alle Finanze Antonio Di Lenola –. Il primo passo sarà quello di aprire uno sportello per le imprese, per fornire ogni informazione necessaria a commercianti e imprenditori su opportunità, sgravi e finanziamenti”.

Intanto è bene ricordare che il regolamento della Iuc (Imposta unica comunale) già prevede una serie di detrazioni alle imprese. Per quanto riguarda la Tari (la tassa sui rifiuti), ad esempio, è ridotta del 50% (solo per la parte fissa) la tariffa dell’utenza non domestica della categoria Ristoranti-Trattorie-Pizzerie-Pub limitatamente alla superficie di verande e tettoie operative che risultino aperte su 3 lati e che non siano diversamente chiudibili con apposite strutture di supporto durante i mesi invernali.

Sono escluse dal pagamento TARI le piccole imprese (massimo 5 componenti), che non derivino dalla cessazione/trasformazione/confluenza di preesistenti imprese, per un periodo di un anno dall’inizio attività così come risultante dagli atti della Camera di Commercio.

Per quanto riguarda le utenze domestiche, la tari è ridotta del 30 per cento per le abitazioni il cui possessore sia un coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale; abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo; abitazioni occupate da soggetti che risiedono o abbiano dimora per più di sei mesi all’anno all’estero.

C’è il 30% di riduzione anche per chi ha un reddito limitato ed abbia tre minorenni nel nucleo familiare. Non paga chi ha un Isee inferiore a 4.000 euro annuo e non ha altri immobili se non l’abitazione principale. È esente l’utenza domestica presso cui risulta residente un soggetto diversamente abile al 100%.