LA REPUBBLICA: «TERZO SCALO A VITERBO»

23/11/2007 di
«Viterbo terzo scalo del Lazio. La decisione ufficiale non è stata ancora comunicata, ma il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, a cui spetta l´ultima parola dopo l´indagine dell´Enac, sembra ormai orientato a pronunciarsi per il capoluogo dell´Alto Lazio. Sarà qui che, fra tre anni, verranno trasferiti i voli low cost di Ciampino». Lo scrive Cecilia Gentile su la Repubblica.

 
«Ma i cittadini che vivono quasi attaccati allo scalo romano, i residenti di Ciampino, Marino e del X municipio – continua l’articolo – non hanno nessuna intenzione di aspettare ancora tre anni per liberarsi dell´incubo rumori e inquinamento prodotto dagli aerei. Proprio ieri i loro sindaci hanno firmato
un protocollo per organizzare insieme una giornata di protesta dal titolo ‘Sos vita. No ai voli contro la salutè, prevista per il prossimo 6 dicembre. ‘L´unico risultato finora ottenuto, l´ordinanza di trasferimento di 38 voli low-cost giornalieri, è stato ricusato dal Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso
presentato dalla società Ryanair’, scrivono in un comunicato congiunto i sindaci Walter Perandini di Ciampino, Adriano Palozzi di Marino e il presidente del X municipio Sandro Medici, che chiedono al governo l´immediato trasferimento dei voli low cost da Ciampino a Fiumicino, in attesa della realizzazione del
terzo scalo. Nel frattempo, nella sfida tra Frosinone e Viterbo l´ipotesi di Latina non è percorribile per l´indisponibilità delle Forze armate a lasciare lo scalo) Viterbo avrebbe avuto la meglio.
 
A giocare a suo favore le rotte libere per gli aerei provenienti dal nord Europa, che sono la maggior parte, nonostante i collegamenti con Roma attualmente risultino inadeguati. Ma a potenziare le infrastrutture su ferro e su asfalto ci penserà lo Stato, mentre Adr, la società Areoporti di Roma che ancora per 40 anni ha la concessione su Ciampino, investirà dai 120 ai 150 milioni per attrezzare lo scalo militare di Viterbo: la sua pista di 1.300 metri verrà portata a 2.800. Basterà un´unica pista a contenere i cinque milioni l´anno di passeggeri previsti. Il fatto che si parta da basi militari (anche quello di Frosinone è uno scalo militare) abbrevia i tempi: in caso di aeroporti costruiti ex novo, invece, il regolamento obbliga a cinque anni di studio dei venti prima di orientare le piste. Intanto, per accelerare la decisione finale, Claudio Moscardelli, vicecapogruppo del Pd alla Pisana, chiede un consiglio regionale straordinario e avanza l´ipotesi di un doppio scalo, uno a sud del Lazio e uno a nord, con precedenza al sud, meglio collegato. ‘Tutto questo – dice Moscardelli – per evitare lo scontro fra provincè».