Ecco i verbali segreti di Lollo: Pensavo soltanto a fare soldi

01/10/2015 di
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lollo-messaggero-latinaIl Messaggero pubblica oggi alcuni stralci dell’interrogatorio dell’ex giudice Lollo a Perugia durante l’incidente probatorio del 24 e 25 settembre. I verbali superano le 600 pagine nelle quali sono contenute le dichiarazioni rese in 12 ore di interrogatorio. «La mia condotta – ha detto Lollo – è stata una condotta… Non saprei come definirla, diciamo inqualificabile, o comunque contraria a quella che era stata la gran parte della mia vita per educazione ricevuta, cultura acquisita, frequentazioni, ambientazioni. E’ stato un momento della mia vita, in parte dovuto a dei problemi, gravi problemi personali, ma questa non è una giustificazione, assolutamente, è soltanto per contestualizzare temporalmente ciò che è avvenuto e quando è avvenuto».

Lollo definisce la sua attività come una «vendita totale e esclusiva della funzione giudiziaria per mero mercimonio». «Pensavo esclusivamente a fare soldi – dice – tradendo tutto quello in cui ho sempre creduto, per quanto riguarda la vita…». «Sono giudice delegato dal 2007, quindi per alcuni anni non c’è stata una vera e propria vendita della funzione giudiziaria ma c’è stato, come dire, un incipit sbagliato, perché essendo io di Latina e avendo conoscenza di tante persone, appunto della mia città Natale, quasi dall’inizio c’è stata una commistione perversa tra rapporti amicali pregressi e svolgimento di funzioni».

Dopo aver spiegato nel dettaglio il meccanismo della corruzione, Lollo parla della sua malattia senza però cercare giustificazioni. «Ho avuto problemi fisici, avrei dovuto subire una serie di operazioni che non sarebbero state coperte dalla mia assicurazione privata con l’ANM». Lollo avrebbe dovuto effettuare questi interventi a Miami o a Londra, con una spesa prevista di centinaia di migliaia di euro. «Quindi contattai tutti questi signori e anche molti altri, chiedendo una mano, un aiuto. Racimolai circa 80.000 euro». Ma poi Lollo fu operato a Padova: «Feci quattro operazioni in tre mesi e i soldi che dovevo utilizzare per le operazioni all’estero li tenni io. Da lì in poi comincia in maniera quasi manageriale la vendita della mia funzione giudiziaria». Fino all’arresto che ha fatto tremare l’intero palazzo di Giustizia.