LATINA AMBIENTE, LA VERITA’ SECONDO IL COMUNE

19/11/2007 di
In
quattro pagine firmate dall’avvocato Francesco Di Liginio sta impressa
la verità del comune sul caso della Latina Ambiente. La relazione è
stata depositata in occasione dell’ultimo consiglio, poi interrotto, e
risponde ad un quesito fondamentale, quello dello scioglimento della
società partecipata.


Un documento che la minoranza è pronto da subito a
contestare, e che non indica, di fatto, alcuna strada, ma offre una
fotografia della situazione. La stessa avvocatura fa riferimento alla
lacunosità del contratto e alla mancanza di opposizioni specifiche su
eventuali inadempienze commesse dalla società partecipata. Non mancano,
però, sottili bacchettate all’assise comunale, rea di non comprendere
il caso Tia e le sue implicazioni.
 
"Si ritiene doveroso osservare –
scrive l’avvocatura – che l’intera problematica risenta di due fattori
essenziali nell’aspetto convenzionale instaurato con la Latina
ambiente. Da un lato la non completa percezione da parte del consiglio
comunale della diversa natura giuridica tra tassa e tariffa e quindi
dei diversi effetti che vengono a prodursi in termini di ricaduta sugli
utenti in ordine alla copertura dei costi di servizio. La natura
sperimentale della tariffa- spiega il legale – che trova altresì una
sua oggettiva giustificazione nella durata triennale del rapporto
convenzionale sottoscritto, da porsi in combinazione con le criticità
proprie dell’applicazione retroattiva."
 
Rispetto ad eventuali
inadempimenti del soggetto che gestisce la tariffa, i legali
sottolineano in via preliminare che il contratto di servizio ‘presenta
aspetti di lacunosità’ e che tale rapporto tra Comune e società, non
prevede "che una parte dichiari la risoluzione del contratto per
effetto di inadempimento dell’altra parte".
Altro quesito: la
risoluzione per inadempimento della convenzione. "La risposta non può
che essere generica – scrive Di Liginio – a fronte di inadempienze
altrettanto generiche che si individuano in un atto di parte, in quanto
commissionato dalla sola Latina Ambiente, e che non appaiono tali da
supportare una domanda di risoluzione, anche in considerazione del
ruolo ‘fortemente collaborativo’ richiesto al comune nella fase del
passaggio alla Tia". La risposta di Di Liginio offre molto spazio anche
alla relazione del collegio di esperti, le cui risultanze confermano
criticità "attribuibili ad entrambi i soggetti nella fase di avvio
della Tia."
 
Per quel che riguarda lo scioglimento, le cause sono
quelle esclusivamente previste dal codice civile, poichè mancano
specifiche indicazioni nell’atto costitutivo e dello statuto. Un
rapporto che risulta dunque blindato e per il quale anche ipotizzare
una nuova forma di gestione , procurerebbe anche "un pregiudizio
sull’avvio a regime della Tia. Senza dimenticare che, avviare una
possibile liquidazione, determinerebbe l’inevitabile pagamento dei
creditori. C’è da scommettere che questo documento diventerà una Bibbia
per la maggioranza.
Michele Marangon (La Provincia, 18-11-2007)