Roberto Berardi arriva a Fiumicino, lacrime e abbracci con i parenti

Lacrime e commozione, ma anche tanta gioia, all’aeroporto di Fiumicino per l’arrivo di Roberto Berardi, apparso comunque assai sorridente seppur smagrito nel volto: lunghi abbracci con la mamma Silvana, la compagna Chantal e l’ex moglie Rossella. Grande commozione anche con l’abbraccio con i tre figli, Giulia, Marco e Claudio. Roberto Berardi si trova ancora in una zona riservata del Terminal 1, nei pressi degli uffici della Polizia giudiziaria e non è ancora uscito all’esterno dove ad attenderlo c’è una piccola folla di cronisti ma anche di curiosi che si sono radunati.
PARLA LA EX MOGLIE. Roberto è stato sottoposto a ininterrotte torture fisiche e psicologiche, e sono le seconde che lasceranno purtroppo il segno nella sua vita». A parlare è Rossella Palumbo, la ex moglie di Roberto Berardi, l’imprenditore italiano detenuto per due anni e sei mesi in Guinea Equatoriale che sta rientrando in Italia, dove lei lo attende in aeroporto.
«Mi ha detto al telefono – ha aggiunto la donna che si è prodigata con il senatore del Pd Luigi Manconi per arrivare alla liberazione – che vuole tenere alta l’attenzione su altri tre italiani che sono carcerati in Nuova Guinea, un uomo di 60 anni e due ragazzi di 24. Agli imprenditori dico, non investite in quel paese, è davvero pericoloso».
Rossella Palumbo, che dall’ex marito ha avuto due figli, racconta le condizioni in cui è vissuto Roberto Berardi nel carcere: «Era in una cella di isolamento di un metro per tre, per giorni non gli veniva dato cibo, e questo accadeva soprattutto quando in Italia uscivano articoli su di lui, per ripicca nei suoi confronti. Nella cella faceva inoltre caldissimo, di notte e di giorno. E poi ci sono state le sevizie: è stato sempre tra la vita e la morte».
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