La Asl di Latina nega il busto a una bimba di 3 anni, indignazione e rabbia dei genitori

La storia di Aida è una di quelle storie che fanno rabbia. Perché in questo caso l’ottusità delle istituzioni colpisce una bambina di 3 anni che già sta soffrendo abbastanza per problemi motori di cui soffre sin dalla nascita quando fu colpita da un’anossia perinatale, all’ospedale Goretti durante il parto.
I genitori, da allora, curano amorevolmente la loro figlia, garantendole l’assistenza migliore, quella del Gemelli di Roma. Proprio i medici avevano prescritto per Aida un ausilio che consente alla piccola di restare con il busto dritto. Sembra qualcosa di scontato, qualcosa che dovrebbe essere concesso a occhi chiusi senza pensarci neppure un attimo. Eppure la Asl di Latina ha sentenziato che l’ausilio “non rientra nei livelli essenziali di assistenza”. Così la Asl di Latina ha rigettato la richiesta dei genitori.
Loro, dopo la comprensibile delusione, hanno fatto ricorso d’urgenza ma il giudice ha deciso di andare nel merito rinviando la questione al 2016 quando probabilmente non servirà più. Intanto i genitori potrebbero acquistare l’ausilio per poi chiedere il rimborso, ma si tratta di una spessa troppo impegnativa per loro, 4.500 euro.
La cosa che fa più rabbia è che altre Asl hanno concesso l’ausilio in casi analoghi, senza alcun problema. Inoltre più passano i mesi, più l’ausilio diventa inutile perché serviva in una determinata fase della crescita. Ma l’ottusità delle istituzioni spesso viaggia su un binario unico, senza ascoltare nessuno.
I genitori di Aida hanno aperto una pagina Facebook dedicata alla bimba.
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