VIDEO/Aereo precipita a Terni, morto un uomo di Latina

È riuscito a far planare il velivolo in maniera perfettamente parallela al terreno, vicino all’aviosuperficie di Maratta, a Terni, da dove era appena decollato. Una manovra «da esperto» secondo molti dei presenti, che però non è bastata a salvargli la vita: Manlio D’Onofrio, 64 anni, di Latina, è morto sul colpo, dopo che il piccolo aereo che stava pilotando, un velivolo a quattro posti certificato «experimental» è precipitato in un campo, a metà strada fra la stessa aviosuperficie e la E45, che dista poche centinaia di metri dal luogo dell’incidente. Tragico incidente anche in Trentino.
A bordo del quattro posti si trovava anche un’altra persona, Pietro Salvador, 52 anni, anch’egli di Latina, che è rimasto ferito ed è stato trasportato all’ospedale di Terni in codice rosso. La direzione sanitaria dell’Azienda ospedaliera S. Maria ha riferito che l’uomo – ricoverato in rianimazione con riserva di prognosi – ha riportato delle fratture vertebrali, ma al momento le sue condizioni «non appaiono drammatiche». Oggi le sue condizioni sono ulteriormente migliorate, la prognosi è di 30 giorni.
I due stavano partecipando ad un raduno «Cap» (Club aviazione popolare) del Lazio a Terni. Nel momento in cui è avvenuto l’incidente il tempo nella zona – dove poco dopo si è abbattuto un forte temporale – era bello. Diversi testimoni hanno assistito al decollo del piccolo aereo e hanno riferito di avere sentito subito dopo il motore spegnersi. Quella del guasto al motore è proprio la causa più accreditata al momento, dell’accaduto. Diversi esperti presenti hanno definito una «manovra modello» quella compiuta dal pilota per riportare il velivolo a terra in seguito al probabile guasto al motore. L’allarme è stato dato subito e i soccorsi sono stati immediati. Secondo quanto si è appreso, D’Onofrio è però morto all’istante. L’uomo rimasto ferito sembra invece fosse cosciente quando è stato soccorso e trasportato all’ospedale. L’incidente è avvenuto nella stessa area dove nel giugno del 2010 morì Pietro Taricone in seguito a un lancio con il paracadute. La stessa aviosuperficie di Terni lo scorso 8 marzo è stata teatro di un altro incidente mortale, anche in questo caso con un paracadute.
Il velivolo avrebbe avuto problemi subito dopo il decollo. Quando l’aereo era a tre quarti della manovra di decollo, avrebbe perso potenza nel motore, entrando in una fase che i tecnici chiamano di “piantata motore in decollo”. A quel punto il pilota, l’uomo poi deceduto, avrebbe tentato una manovra di emergenza eseguita, secondo quanto riferiscono i testimoni, in maniera impeccabile, visto che l’aereo è atterrato in mezzo ad un campo di grano, dunque lontano da abitazioni, strade e fili elettrici. A causare la morte dell’uomo sarebbe stato l’impatto dovuto all’atterraggio di emergenza. Atterraggio che ha permesso al passeggero di uscire dall’abitacolo con le proprie gambe, come riferiscono i primi soccorritori, salvo poi accusare dolori conseguenti all’impatto.
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