Omicidio a Monte San Biagio, ucciso il finto prete di 61 anni
E’ stato trovato morto, a Monte San Biagio, un uomo di 61 anni, Patrizio Barlone, noto alle cronache per essersi spacciato per prete in diverse occasioni. Il corpo senza vita è stato trovato stamani all’interno dell’abitazione della vittima, in via Roma a pochi passi dalla stazione dei carabinieri. La vittima aveva gambe e braccia legate con delle fascette di plastica, una sciarpa al collo e il cranio fracassato. A scoprire il corpo è stata la nipote che era andata a trovarlo e ha visto la porta dell’appartamento aperto. Per gli investigatori l’uomo è stato colpito al cranio con un corpo contundente, forse un bastone. Si attendono gli esiti dell’autopsia, che verrà effettuata nei prossimi giorni, per chiarire le cause del decesso e l’ora. L’uomo è stato trovato dalla sorella intorno alle 9.30. Viveva da solo nell’abitazione. Non è escluso che il delitto sia avvenuto ieri sera dopo la festa che si è svolta nel paese di Monte San Biagio.
IPOTESI RAPINA O VENDETTA. Potrebbe esserci una rapina finita male dietro l’omicidio. È quanto ipotizzano gli investigatori che al momento non escludono però nessuna pista, compreso quella di una vendetta personale. Sulla vicenda indagano i carabinieri. Nella casa sono in corso i rilievi della scientifica e si attende l’arrivo degli esperti del Ris. Ancora da chiarire se nell’abitazione manchino soldi o oggetti. Non è escluso che abbia agito più di una persona.
La vittima è Patrizio Barlone un ex diacono, negli anni Novanta, ma che poi fu allontanato dall’ambiente ecclesiastico. Nel 2006 l’uomo fu arrestato e successivamente condannato con l’accusa di usura. Proprio il movente economico è una delle prime ipotesi avanzate per spiegare il delitto.
INTERROGATORI IN CORSO. Le telecamere della vicina stazione dei carabinieri avrebbero ripreso quattro persone, tre uomini e una donna, mentre entravano nella casa della vittima. Le indagini sembrano aver preso subito una direzione precisa e al momento sono in corso degli interrogatori che potrebbero portare a uno sviluppo imminente. Il caso è affidato al sostituto procuratore Eleonora Tortora.
L’ULTIMA DENUNCIA. Nell’agosto 2014 Barlone era stato denunciato dai carabinieri ai quali lui stesso si era rivolto chiedendo la rimozione di alcune telecamere rivolte verso la sua abitazione. In quella occasione invocò la legge sulla privacy dichiarando ai carabinieri di essere un prete ma i militari, insospettiti dalle sue parole, dopo vari accertamenti, hanno constatato che in realtà l’uomo non era un prete ma era stato solo un diacono diversi anni fa. Fu così denunciato per false dichiarazioni a pubblico ufficiale.
LA PRECISAZIONE DELL’ARCIDIOCESI. E’ la stessa Arcidiocesi di Gaeta a precisare che Barlone non è mai stato un sacerdote. L’Arcidiocesi ha diffuso una nota nella quale si legge che “apprende della tragica scomparsa del Sig. Patrizio Barlone, residente in Monte San Biagio. Sollecitata da più parti, la Curia di Gaeta precisa che il suddetto Barlone, ordinato Diacono in altra Diocesi, fu successivamente sospeso a divinis e interdetto nell’esercizio di qualsiasi Ministero. Di conseguenza il Sig. Barlone non è stato mai ordinato Sacerdote”. La nota è firmata da don Carlo Lembo, Segretario dell’Arcivescovo di Gaeta.
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