Stop ai lavori in via Quarto, bloccata l’autorizzazione per il nuovo palazzo

16/01/2015 di
lavori-via-quarto-latina-palazzo

lavori-via-quarto-latina-palazzoIl Comune di Latina ha annullato il permesso di costruire relativo all’area di via Quarto dove era prevista una nuova palazzina.

La decisione è stata annunciata oggi in Comune, durante la seduta della commissione Trasparenza e comunicata al direttore del cantiere. I lavori dovrebbero dunque fermarsi immediatamente visto che il cantiere è già aperto da settimane e le fondamenta sono state scavate.

Soddisfazione per gli esponenti del comitato “Il Gigante Buono” che, ispirandosi all’albero abbattuto per costruire il palazzo, hanno portato avanti una dura battaglia contro la speculazione edilizia a Latina. 

LA DECISIONE. Il Comune di Latina ha annullato in autotutela il permesso a costruire sul lotto di terreno sito in via Quarto ed emesso ordinanza di sospensione immediata dei lavori. “Tale decisione – si legge in una nota è scaturita a seguito dell’esame della documentazione che gli uffici comunali stanno predisponendo per il ricorso al Tar relativo alla vicenda in oggetto. E’ stato infatti accertato che il titolo di proprietà dell’area esibito dall’impresa che intende realizzare un edifico residenziale nell’area di via Quarto, è nullo. Ciò in ragione di un decreto definitivo di esproprio risalente all’anno 1980 con il quale veniva disposto il trasferimento della proprietà dell’area da privati al Comune. Quindi la stessa area risultava di proprietà del Comune di Latina sin dal 1981 e non dell’impresa che ha ottenuto il permesso a costruire. In seguito a tale verifica, il Comune di Latina ha annullato, in autotutela, il permesso a costruire sul lotto di terreno sito in via Quarto, rilasciato il 20 ottobre 2014, ed emesso immediatamente la relativa ordinanza di sospensione dei lavori”.

La complessa vicenda è stata oggi ricostruita dai tecnici comunali in sede di Commissione trasparenza, dove è stato ripercorso l’iter della procedura che il Comune ha adottato per l’approvazione del piano. In particolare, è stata evidenziata la nullità degli atti notarili di trasferimento dell’area da privati alla società titolare del permesso a costruire, che ha determinato l’annullamento dello stesso permesso.

  1. che imbranati…ma tanto poi ripartono (vedi Malvado a Borgo Piave)

  2. O il permesso non poteva essere rilasciato, e allora chi lo ha fatto dovrebbe pagarne tutte le conseguenze, oppure il permesso era legittimo, e allora il costruttore presenterà ricorso e lo vincerà, con spese a carico del Comune che però si sarà formalmente lavato le mani (“lo dicono i giudici”).
    Siamo da un pezzo alla farsa, con costi a carico dei cittadini, ma la democrazia è anche questo: alla maggioranza degli elettori piace così.

  3. questa farsa dura da troppo tempo e, da qualche parte d’Italia, testa che non parla si chiama cocozza…….

    sta alle cocozze ritornare persone responsabili e con propria dignità

  4. il nostro sistema civile e democratico è morto! Non esistono più diritti e doveri sopratutto coscienza e responsabilità, contano i soldi più ne hai e più vieni rispettato, non importa come li fai i soldi l’importante è farne tanti.

  5. Che fenomeni mo rimane il buco per una decina di anni se va bene

  6. se potevano sveglià prima…sia il comune e sia quelli del gigante buono

  7. Peccato, sarà per un’altra volta e da un’altra parte…….

  8. Ora vengono sospesi i lavori, complimenti. Ma chi ha dato l’autorizzazione a iniziarli?