Papa Francesco scrive ai detenuti del carcere di Latina

13/12/2014 di
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yoannis-papa-francescoPapa Francesco ha scritto una lettera ai detenuti del carcere di Latina rispondendo così a tante missive ricevute. La lettera è stata consegnata oggi pomeriggio a Nicola Cupaiolo, cappellano della casa circondariale. È stata portata a mano dal segretario particolare del Santo Padre, monsignor Yoannis Lahzi Gaid, che fino a pochi mesi fa è stato viceparroco a Santa Domitilla.

Il vescovo monsignor Mariano Crociata ha espresso gratitudine per il gesto così importante. Nella lettera il Papa si augura che «le ore, i giorni, i mesi e gli anni passati o che state trascorrendo in codesta casa circondariale di Latina, vengano visti e vissuti non come tempo perso o come una temporanea punizione ma come un’ulteriore occasione di autentica crescita per trovare la pace del cuore e la forza per rinascere tornando a vivere la speranza nel Signore che non delude mai».

IL CAPPELLANO. La lettera inviata da papa Francesco ai detenuti di Latina «rappresenta un invito molto bello, che io adesso commenterò a loro, soprattutto quell’espressione che a me è piaciuta tanto, quella di valorizzare bene il tempo che trascorrono». Lo dice alla Radio Vaticana il cappellano dell’Istituto di pena di Latina, don Nicola Cupaiolo. «La lettera – commenta il sacerdote – parla appunto di questa occasione del tempo che non deve essere buttato via, ma deve essere utilizzato per crescere, per cambiare cammino, utilizzando bene tutte le opportunità che vengono concesse. Quindi questo è un incoraggiamento in fondo positivo e anche molto bello da parte del Papa nei loro confronti. È un invito alla speranza, a costruire un futuro nuovo». «Lui dice proprio queste parole: “Auspico che le ore, i giorni, i mesi e gli anni passati o che state trascorrendo in codesta Casa circondariale di Latina vengano visti e vissuti non come tempo perso o come una temporanea punizione ma come un’ulteriore occasione di autentica crescita”. Queste sono parole molto significative», aggiunge don Nicola. Su come è stata accolta la lettera, dice il cappellano, «l’emozione dei detenuti la domenica non è facile da raccogliere perchè ci sono solo quelli che vengono a Messa, gli altri non si raggiungono così facilmente. Però è chiaro che la notizia è già circolata. Ne riparleremo mercoledì, quando il vescovo mons. Crociata andrà a trovare i carcerati. Era già in programma e allora in quella circostanza la valorizzeremo, ovviamente».