Accecato dalla gelosia uccide la moglie a bastonate

10/12/2014 di
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rossella-iatesta-omicidioUna scia di sangue ha attraversato ieri le Marche dove, più o meno nelle stesse ore, due donne sono state uccise dai loro mariti. Mentre a Marcelli di Numana un uomo di 38 anni sterminava la sua famiglia, moglie e figlioletto di 5 anni, incapace di reggere la separazione dalla donna, in una villetta a San Filippo sul Cesano, nel comune di Mondavio (Pesaro Urbino), si consumava una tragedia analoga.

Accecato dalla gelosia, un piccolo imprenditore originario di Fondi (Latina), Gino Ruggeri, 48 anni, ha massacrato di botte con un bastone la moglie 46enne Rossella Iatesta. L’uomo ha poi tentato il suicidio ed è ora piantonato in stato d’arresto, con l’accusa di omicidio, nell’ospedale di Fano. Rossella, di origini foggiane, era una casalinga, mamma di un bimbo di 9 anni, che adesso è stato affidato ai nonni.

Ruggeri aveva una piccola azienda di lavorazione della vetroresina per il settore nautico, in società con un altra persona, ma sembra che l’impresa fosse chiusa da qualche tempo per problemi finanziari. Una situazione difficile che, unita alla gelosia, potrebbe, secondo gli inquirenti, aver fatto esplodere la violenza. Un mix micidiale in un rapporto che forse, anche in questo caso, era arrivato al capolinea.

Il delitto, al culmine di una lite, è stato commesso tra le 7:30 quando il padre della vittima ha accompagnato il nipotino a scuola, e le 11, quando è rientrato a casa e ha trovato la figlia agonizzante. Accanto al corpo, un bastone quadrato, spezzato in più punti. I colpi sono stati così violenti da privare la vittima del cuoio capelluto. L’anziano padre ha subito chiamato il 118, ma per la donna non c’era ormai più nulla da fare.

I carabinieri di Fano si sono subito messi in cerca di Ruggeri, setacciando le campagne circostanti con l’ausilio dei cani. Solo dopo qualche tempo hanno realizzato che l’uomo, in realtà, non si era mai mosso da casa. Sono state alcune tracce di vomito a condurli a lui. Ruggeri, dopo aver ingerito dell’insetticida, si era andato a rinchiudere in un cunicolo nel sottotetto, a cui si accede passando per una porta-armadio. Adesso è ricoverato in rianimazione, in condizioni disperate.