Festival Pontino: cinque solisti in concerto a Fossanova

All’Abbazia di Fossanova a Priverno domenica 22 luglio alle ore 19.30 per il Festival Pontino di Musica si incontrano, per il piacere di suonare insieme, cinque solisti di grande prestigio: sono quattro storici docenti dei Corsi di Sermoneta, Bruno Giuranna alla viola, Rocco Filippini al violoncello, Mirela Vedeva e Franco Petracchi al contrabbasso, ai quali si affianca la pianista Clara Dutto. Si confrontano con rare e raffinate pagine cameristiche di Dittersdorf.
Una realtà italiana, quella dei salotti privati, che ebbe un’importanza storica fondamentale, sostenendo quell’attività strumentale che nel nostro Paese aveva ormai perso terreno. Il programma del concerto all’Abbazia ci riporta idealmente a vivere l’atmosfera di uno dei salotti di quei tempi lontani, con cinque straordinari “amici” che si ritrovano a far musica per gli amici. Si acquisiva, in questi luoghi raffinati, la produzione d’oltralpe per diffonderla, oppure si favoriva una propria, in una sorta di restaurazione culturale.
Uno dei maggiori contributi in questo senso arrivo proprio da Bottesini, virtuoso contrabbassista e autore di alcune vere e proprie perle di musica strumentale, come lo è la Passione amorosa in programma.
Poi c’è il caso particolare di Rossini, che seppe riservare a questo repertorio “minore” della sua produzione tutta la sua vena comica, conservando allo stesso tempo il contegno e il virtuosismo delle sue grandi opere. Al contrabbasso, che si ascolta in duetto con il violoncello, Rossini dedica una delle pagine più piacevoli, in cui gli lo strumenti gareggiano per virtuosismo. Ancora al contrabbasso Ditterdorf, violinista e compositore di spicco nella Vienna classica, riserva molte attenzioni: nell’altro Duetto in programma ci si accorge di queste particolari cure.
L’ultima composizione in programma è la trascrizione per viola, violoncello e pianoforte del Trio op. 114 di Brahms (originalmente il clarinetto al posto della viola), opera che rappresenta proprio la magnificenza di quel camerismo oltremontano giunto in Italia sottovoce, scritto in un momento in cui il compositore aveva deciso di deporre la sua penna: a riaccendere la vena creativa era stato l’incontro con il clarinettista Richard von Muhlfeld, che Brahms aveva avuto modo di apprezzare nell’orchestra ducale. Sarà lo stesso Muhlfeld ad interpretare la prima esecuzione del Trio, il 24 novembre del 1891.
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