Giornate d’Autunno del Fai, a Sabaudia visite nella villa di Domiziano

05/10/2018 di
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A Roma non si può veramente perdere l’occasione di varcare la soglia del futuristico e monumentale palazzo del ministero dell’Aviazione, che Italo Balbo negli anni Trenta volle straordinariamente di impatto e all’avanguardia, con i grandi affreschi di Marcello Dudovich, gran guru delle affiché di allora, l’enorme aeromensa dove i dipendenti mangiavano compitissimi in piedi e gli ascensori da prendere al volo, che qualcuno ribattezzò “pater noster” perché salivano e scendevano in continuazione senza soluzione di continuità come le preghiere di un rosario.

A Sabaudia sarà visitabile la meravigliosa villa di Domiziano, mentre a Napoli si può scoprire l’ipogeo mai visto che è sotto il giardino di Babuk vicino alla centralissima via Foria. A Venezia si entra per la prima volta nelle stanze di casa Masieri, seguendo la romantica storia di questa famiglia che voleva trasformare il palazzo in un memoriale per il figlio morto e che per questo commissionò il progetto niente meno che a Frank Lloyd Wright. Architettura troppo ardita per la soprintendenza italiana che nel ’55 bocciò senza appello il progetto dell’archistar americana, tanto che i committenti si rivolsero poi all’italiano Carlo Scarpa, che riuscì nell’intento mantenendo la facciata e riprogettando tutti gli interni, oggi rimasti come allora.

Tornano il 13 e 14 ottobre le Giornate d’Autunno del Fai con 150 itinerari e 660 aperture in tutta Italia e come al solito ci sono occasioni di ogni tipo per scoprire o ritrovare curiosità e meraviglie del patrimonio italiano.

Lo slogan è quello ormai collaudato, «Ricordati di salvare l’Italia», il tema centrale la manutenzione, argomento più che mai attuale a due mesi dalla tragedia del ponte Morandi a Genova e a poche settimane dal crollo (per fortuna in questo caso senza vittime) del tetto della Chiesa dei Falegnami a Roma.

«La manutenzione costa molto meno del restauro, ma è essenziale» ammonisce il presidente Fai Andrea Carandini, ricordando insieme al vicepresidente esecutivo Marco Magnifico che per queste necessità il Fondo Italiano per l’Ambiente spende ogni anno circa 1 milione e mezzo di euro. L’anziano archeologo sbigottisce la platea raccontando di un dente che dovrà farsi estrarre nei prossimi giorni («Una mancata manutenzione che mi costerà molto cara!») e punta il dito sui troppi restauri costosi che hanno costellato il passato anche recente dei beni culturali («Quando si restaura bisognerebbe partire dalla copertura, alla Domus Aurea si è partiti dal piano terra così che dal secondo piano scendono ancora radici»).

La manutenzione in Italia, insiste, deve ripartire «deve diventare regolare, un riflesso condizionato – arringa applaudito – perché salvare è mantenere». Accanto a lui il ministro Bonisoli annuisce e assicura su questo un cambio di passo del nuovo governo: «È arrivato il momento per l’Italia di fare un esame di coscienza sui fondi da destinare alla manutenzione, per noi è la priorità», assicura, spiegando poi che al Mibac i soldi necessari verranno trovati «intervenendo sulla capacità di spesa». Altri fondi, annuncia, arriveranno con la manovra, destinati all’assunzione di «alcune migliaia» di nuovi dipendenti per il ministero («Il concorso si terrà nella primavera 2019»). Tant’è, la scena intanto è per il Fai e per le meraviglie che grazie ai suoi volontari, tanti giovanissimi, si apriranno al pubblico il prossimo fine settimana.

Sabaudia, per esempio, è in programma una visita alla Villa di Domiziano e alle sue enormi cisterne che qualche proprietario successivo all’imperatore trasformò in galere; a Savona si entra nel Carcere di Sant’Agostino, dove venne rinchiuso anche Pertini, a Catania si scende nel ventre di Piazza Duomo per raggiungere le Terme achilliane.

Tra le suggestioni romane, la riscoperta della Stazione Termini e dei suoi segreti, come il bunker costruito nel ’36 e organizzato con tutti i macchinari necessari a guidare i treni anche dai sotterranei. Supportati anche dalla Commissione Europea, l’obiettivo è entusiasmare e coinvolgere più italiani possibile. «Nel 2018 puntiamo a 24 mila nuovi iscritti», annuncia Magnifico. Con queste premesse non sarà difficile.